Danza
LES BALLETS RUSSES

Sono un omaggio all'immortale…

Sono un omaggio all'immortale…
Sono un omaggio all'immortale Vaslav Nijinskij, che per primo li danzò, i titoli scelti per il finale della rassegna allestita dal Teatro dell'Opera nel centenario dei Balletti Russi, la Compagnia di Sergej Diaghilev cui si deve l'avvento della danza moderna. Affidati all'Orchestra diretta da David Coleman e al Corpo di Ballo ispirato da Carla Fracci e Beppe Menegatti si alternano sul palco Petruška di Igor Stravinskij, Jeux e L'après-midi d'un faune di Claude Debussy, Shéhérazade di Nikolaj Rimskij-Korsakov. Petruška venne composta da Stravinskij ispirandosi alla marionetta della tradizione popolare russa, ma richiama anche la figura del Pierrot francese. Debuttò a Parigi, era il 13 giugno 1911, al Théâtre du Châtelet, mentre la prima italiana fu il 28 febbraio del '20 proprio al Teatro Costanzi, dove oggi torna con la coreografia di Michel Fokine ripresa da Nikolay Androsov e con le scene e i costumi di Alexandre Benois ricostruiti rispettivamente da Maurizio Varamo e Anna Biagiotti. Jeux è datato 1913: il 15 maggio di quell'anno esordì al Théâtre des Champs Elisées. In scena due ragazze e un ragazzo in abiti da tennis, una pallina, una racchetta: fu un'incursione del balletto nella passione borghese, allora emergente, per lo sport. La musica che Debussy compose nella fase finale della vita si avvale della coreografia di Nijinskij, delle scene e dei costumi di Léon Bakst riportati alla luce nel 1996 dalla coppia Millicent Hodson - Kenneth Archer per il Filarmonico di Verona. L'après-midi d'un faune entusiasmò i parigini, al Théâtre du Châtelet, il 29 maggio 1912. Debussy aveva scritto il Prélude (cui poi non diede seguito) nel 1894, richiamandosi al poema di Mallarmé. Il fauno e le sette ninfe si muovono sulla coreografia originaria di Nijinskij, con le scene e i costumi di Léon Bakst ricostruiti da Maria Filippi. Protagonisti d'eccezione Gheorghe Iancu e Carla Fracci, per i quali il tempo sembra si sia fermato. Shéhérazade echeggia le atmosfere erotiche del prologo di Le mille e una notte, pietra miliare della letteratura orientale. Il 4 giugno del 1910 debuttò allo Châtelet sul preludio di un poema sinfonico scritto da Nikolaj Rimskij-Korsakov. «Non ho mai visto niente di così bello», scrisse Marcel Proust. Successo clamoroso per la coreografia di Michel Fokine (ripresa da Nikolay Androsov) e le scene e i costumi sgarcianti di Léon Bakst (ricostruiti da Anatoly e Anna Nezhny). Il 23 maggio 1911 arrivò al Teatro Costanzi. Spledida interpretazione quella di Irma Nioradze nell'odalisca Zobeide. TEATRO DELL'OPERA DI ROMA Replica del 2 Maggio 2009 Dal 28 Aprile al 3 Maggio 2009
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