L'inganno di Anthony Shaffer . Perchè ? Già qui inizia l'elemento tragicomico che accompagna tutto il testo di quest'opera . In realtà ha un titolo originale " Sleuth " che in lingua inglese significa investigatore e non inganno.
Si è voluto depistare lo spettatore proponendo nel titolo della commedia la chiave di lettura di un lavoro teatrale che pone l'inganno come elemento cementante di un rapporto di coppia , ma si è voluto nascondere il ruolo di chi indaga seduto in platea.
Già alla fine del primo atto serpeggia in sala un certo imbarazzo . Il susseguirsi del fitto dialogo tra i due bravissimi interpreti Glauco Mauri e Roberto Sturno sembra essere esaustivo. Il colpo di pistola di Andrew ha ucciso Milo ? Tutti a casa , la serata è finità ? Ma sembra troppo breve lo spettacolo ! Niente paura , si riapre la scena e l'ispettore Doppler inizia il suo lavoro di investigatore tipo il " commissario Colombo " con colpi di scena e trovate talvolta anche comiche che mettono in luce la volontà di confronto e scontro tra due persone che sembrano sostenere un loro rapporto tramite una sfida con "dolci e graffianti " inganni. Ecco : nella testa dello spettatore brilla un'idea . Forse Shaffer pensava ad una coppia di coniugi , di fratelli , di colleghi di lavoro , di campioni del mondo dello sport che vivacizzano le loro unioni tramite un susseguirsi di proposte logiche ed illogiche ?
Un thriller psicologico ? No . La semplice testimonianza che il dialogo , perfino quello ingannevole paga . Alla fine i due " grandi della scena " insieme in teatro da tantissimi anni si presentano a raccogliere i tantissimi applausi del pubblico mano nella mano.
Tutto ok: gli attori e le scene curate nei particolari che danno sostanza allo sviluppo scenografico . Qualche problema con l'audio: non sempre gli stretti dialoghi sono perfettamente comprensibili.