“L’isola di Neville” è un testo del commediografo inglese Tim Firth, per la prima volta rappresentato in Italia dalla Compagnia “Lewis & Clark”, diretta da Ivan Fabio Perna.
La prima cosa che colpisce entrando in teatro è la scenografia, a sipario aperto, di Renato Ostorero e Donatella Di Maria: pochi e semplici elementi che “disegnano” in maniera immediata un’atmosfera in stile “Survivor” (su tutti la macchina del fumo; d’altronde il testo parla di un’isola “immersa” nella nebbia, n.d.r.). Proprio perché la scenografia è presentata a scena aperta, rimane una certa perplessità notando come si ricorra di frequente, durante lo spettacolo, a fulminee chiusure/riaperture di sipario, che hanno sicuramente il merito di far apprezzare al pubblico la gradevole colonna sonora dello spettacolo (i maggiori successi dei Beatles); tuttavia un tale utilizzo del sipario sembrerebbe non giustificato a fronte di una scena che rimane pressoché fissa.
In questa commedia si ride – e anche in modo naturale e inaspettato, per certi versi; ma emergono anche numerosi ed evidenti spunti di riflessione su temi importanti quali lealtà, carriera, amore, invidia e via discorrendo verso il finale incline a svelare il lato provvidenziale di questa commedia.
Il “naufragio forzato” di quattro professionisti su un’isola deserta, mentre sono inviati dalla multinazionale per la quale lavorano a sostenere una sorta di corso di sopravvivenza con lo scopo di fortificare un certo spirito di squadra, è in realtà il pretesto per comunicare disagi, insoddisfazioni, recriminazioni e caratteri dei quattro protagonisti: Angus, Gordon, Roy e il caposquadra Neville. E molto spesso ciò che la commedia rivela nel suo svolgersi realmente contiene in sé qualcosa che spiazza il pubblico… un po’ come lo zaino in stile Mary Poppins di Angus, metafora di una situazione irrisolta che in realtà risulta risolvibile quasi in ogni momento, se si è in grado di non sprecare certe occasioni. I quattro protagonisti Carmelo Cancemi, Eugenio Gradabosco, Marco Manzini e Claudio Orlotti tengono la scena e catturano l’attenzione tutti in egual misura; i tempi comici sono generalmente azzeccati e rispettati, nonostante qualche sporadica – ma percepibile - incertezza sulle battute del copione.
In scena fino al 10 ottobre al Teatro Erba di Torino.
Prosa
L'ISOLA DI NEVILLE
Risate sulla provvideniale isola di Neville
Visto il
08-10-2010
al
Erba
di Torino
(TO)