Lirica
LIVIETTA E TRACOLLO - POMME D'API

inedito dittico

inedito dittico

Il Festival della Valle d’Itria, rappresenta la principale manifestazione dell’estate pugliese. L’ha dichiarato l’Assessore regionale alla Cultura Silvia Godelli presentando la 36^ edizione del Festival della Valle d’Itria che si sta tenendo a Martina Franca dal 15 luglio al 4 agosto. Nato nel 1975, il Festival ha ricevuto già cinque volte dall’Associazione Nazionale critici musicali italiani il Premio Abbiati ed è guidato dal Centro Artistico Musicale Paolo Grassi. Il Centro svolge un importante ruolo di ricerca in campo musicale con l’intento di realizzare revisioni ma anche nuove edizioni di opere liriche. L’estate della Valle d’Itria accende i toni più alti della cultura musicale presentando al pubblico degli appassionati e simpatizzanti un repertorio firmato da importanti nomi della musica lirica. Gli spettacoli si svolgono principalmente nell’atrio del Palazzo Ducale e nell’anfiteatro di Villa del Carmine. Il Festival è il punto di arrivo di una costante attività di ricerca e di dedizione alla formazione professionale e punto di partenza per avvicinare giovani talenti alla musica, al canto, alla scenografia e ai costumi.
Il Festival della Valle d’Itria è stato riconosciuto come “Manifestazione d’interesse internazionale” ricevendo la Medaglia d’onore dalla Presidenza della Repubblica e a conferma dei suoi pregi artistici vi sono le numerose collaborazioni con il Piccolo Teatro di Milano, i Conservatori di Monopoli e di Lecce, la Casa Musicale Sonzogno. Il Fondo Paolo Grassi è la Biblioteca del Festival, un prezioso tesoro: più di seimila volumi è una fonte inesauribile di opere liriche.
Nuovo direttore artistico del Festival è Alberto Triola, che sostituisce Sergio Sagalini dopo sedici anni di carriera ininterrotta, mentre resta costante la presidenza di Franco Punzi.

Nell’Anfiteatro di Villa del Carmine il cartellone del Festival della Valle d’Itria, è stato arricchito da quello che d’ora in poi costituirà un appuntamento fisso: produzioni affidate interamente a giovani talenti nella fase di avvio della carriera, stimolando la loro creatività in progetti particolarmente adatti allo scopo. Nasce così il progetto Opera Workshop, che già guarda al prossimo anno con la nuova Accademia di perfezionamento per cantanti della Fondazione Paolo Grassi. Per quest’anno il Festival ha deciso di cogliere l’occasione del 300° anniversario della nascita di Giovanni Battista Pergolesi per proporre un inedito accostamento di uno dei due intermezzi buffi pergolesiani, Livietta e Tracollo, di rara esecuzione, con l’opérette di Jacques OffenbachPommed’Api. Il singolare dittico si colloca all’interno di una rete di collaborazione tra prestigiose istituzioni musicali italiane (che lega il Festival della Valle d’Itria alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, alla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, alla Fondazione Teatro Due di Parma e alla Fondazione Teatro Rossini di Lugo) a centri di alta formazione quali la Scuola dell’Opera Italiana di Bologna, l’Università IUAV di Venezia e il Progetto Sipario della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.
Il progetto è avvalorato da una tesi musicologica originale che fa risalire le origini dell’opéra comique francese proprio al genere dell’intermezzo buffo napoletano, per il tramite della versione francese del capolavoro pergolesiano, La servante maitresse, piegata agli usi e al gusto francesi (dialoghi recitati al posto dei recitativi intonati) da Pierre Baurans nel 1754.

In un dignitoso e moderno allestimento, dovuto alla regia di Stefania Panighini e alle scene di Giada Abienti e Lucia Ceccoli, le due operine hanno visto la luce in un’Arena gremita di pubblico attento e divertito. Belli i costumi di Massimo Carlotto, Manuel Pedretti e Vera Pierantoni. Il piccolo palcoscenico, il carattere dei due spettacoli e l’idea base da cui è partita hanno ridotto all’essenziale il contenuto scenico, senza però nulla togliere allo spirito buffo dei due lavori. La regista ha saputo cogliere i lati comici senza eccedere in forzature del libretto e della musica: semplicità ma piacevole divertimento!

Tutto molto giovane il cast, ma capace di una valida e buona esecuzione.
Per l’intermezzo Livietta e Tracollo, che vede solo due personaggi, il ruolo femminile era affidato alla grintosa Lavinia Bini, ottima attrice dalla voce frizzante; il ruolo maschile è stato sostenuto da Mattia Campetti con una calda voce baritonale.
In Pomme d’api, Anna Maria Sarra nel ruolo di Catherine è stata brillante e ha dimostrato di possedere una voce gradevole e sicura. Il Gustave di Francisco Brito, pur non emergendo, si è bene amalgamato al Rabastens di Davide Bartolucci, bella presenza scenica e buona vocalità.
Direzione accurata e sicura del direttore Salvatore Percacciolo, alla guida dell’Orchestra Giovanile “Progetto Sipario”.
Il pubblico di Martina ha veramente apprezzato quest’Omaggio alla città da parte del Festival, tributando all’intero cast molti meritati applausi.

Visto il
al Palasport di Martina Franca (TA)