Prosa
LUPARELLA-OVVERO FOTO DI BORDELLO CON NANà

Stasera e domani (Venerdì 20 …

Stasera e domani (Venerdì 20 …
Stasera e domani (Venerdì 20 Febbraio) è ancora possibile vedere in scena, al Teatro Cometa Off, nell’ambito della quinta edizione della interessantissima rassegna LET (Liberi Esperimenti Teatrali), uno dei testi più acuti e dolenti del formidabile drammaturgo napoletano Enzo Moscato. “Luparella (ovvero foto di bordello con Nanà)” è una sequenza teatrale per una voce sola che sprofonda, con tutta la carnalità e tutta la dolorosa potenza evocativa di Moscato, nei più oscuri meandri dei bassifondi napoletani, tanto ben conosciuti e tanto cari all’autore. Il bordello, protagonista della storia tanto quanto le due donne del titolo, è uno dei tanti, tantissimi bordelli che, lerci e impregnati di umori, affollavano la città partenopea devastata dalle bombe e dalla guerra nel lontano 1943. E Nanà, serva bambina di questo bordello, ricorda. Ricorda soprattutto Luparella, vecchia puttana in procinto di partorire, rimasta sola e già segnata dalla imminente morte che la raggiungerà non appena dato alla vita il suo bambino. Nanà non riesce a trovare nessuno che le aiuti e, con stupito candore, assiste e partecipa a questo parto. Ma, nemmeno il tempo di versare una lacrima di fronte al miracolo della vita, che il corpo della esanime Luparella subisce l’orrendo sacrilegio di un’ultima violenza, perpetrata da un giovane nazista “bello come un angelo” eppure assetato di sesso e sangue a simboleggiare l’ennesima spietata ferita inflitta ad una umanità già devastata e umiliata. E ricordando, Nanà racconta, inventa, sogna, rievoca, urla, piange, prega, si dispera… uccide. E’ certo stimolante l’ “esperimento” di questa Luparella, interpretata, per la regia di Francesco Monconi, non da una donna ma dall’attore Luigi Iacuzio (che vedremo presto non solo ne “La grande cena” di Camilla Cuparo ma nel videoclip dell’ultima, controversa, canzone di Povia “Luca era gay” ). La messa in scena, vista al Teatro Cometa off, appare concentrata nel trattare il testo come una partitura musicale modulandone i toni e i movimenti dal pianissimo, all’adagio, all’andante. Tuttavia e nonostante questo pregevole sforzo, la regia vera e propria appare leggermente sacrificata e, in più di qualche occasione, abbandona l’attore a se stesso risultando piuttosto piatta, priva di intuizioni. Luigi Iacuzio, dal canto suo, complice probabilmente l’emozione del debutto (nel parterre una interessata Vladimir Luxuria) appare un po’ ingessato nei panni di questa splendida figura di donna e solo a momenti riesce a coglierne la complessa profondità e la sanguigna spontaneità. Certo fuori luogo, quanto improponibile, il paragone con la indimenticabile interpretazione di Isa Danieli che, per la regia di Moscato stesso, nel 1997, regalò una delle sue più indimenticabili interpretazioni. Ma i mostri sacri sono fatti per essere dissacrati e il coraggio e il talento di Luigi Iacuzio non possono che essere riconosciuti e premiati. La sua Nanà brilla di luce propria e certamente un maggiore rodaggio e un maggiore coraggio ad inabissarsi nel ventre più profondo della giovane protagonista regalerà al pubblico una esperienza teatrale da non dimenticare. L E T (Liberi Esperimenti Teatrali) a cura di Valerio Aprea e Franco Clavari, incentrata sulla valorizzazione della drammaturgia contemporanea e di nuovi linguaggi scenici, proseguirà fino al 29 marzo 2009. A CURA DI GIUSEPPE BUCCI Roma, Teatro Cometa Off, 18 febbraio 2009
Visto il
al Cometa Off di Roma (RM)