Prosa
MACBETH

Macbeth, un dramma contemporaneo

Macbeth, un dramma contemporaneo

Dopo il successo de La Tempesta, nell’interpretazione di Umberto Orsini, e la fortunata regia lirica del Macbeth di Giuseppe Verdi, Andrea De Rosa affronta nuovamente il personaggio protagonista della più breve tragedia shakespeariana (in effetti, però, un intervallo sarebbe stato appropriato, in questo caso).
Un allestimento molto “attuale”, dal respiro drammatico, bensì poco tragico, se non fosse per la vicenda ben conosciuta di Macbeth, sospeso tra ambizione, disperazione e senso di giustizia. Il protagonista di questa edizione è Giuseppe Battiston, già apprezzato interprete teatrale e cinematografico. La sola sua presenza scenica vale tutto lo spettacolo. Accanto a lui, una altrettanto drammatica, ma sicuramente meno intensa, Frédérique Loliée: una Lady Macbeth calcolatrice e bramosa di potere, che tuttavia sembrerebbe priva di qualsiasi senso della realtà. Ciò è forse dovuto anche alla dimensione “attuale” ed eccessivamente onirica dell'allestimento: lo spazio scenico è curato da Nicolas Bovey e dallo stesso De Rosa e più che in un castello scozzese sembra di trovarsi ad una festa in un salotto della borghesia italiana dei primi anni Novanta. Molto originale, così quanto l'espediente di affidare le parole profetiche delle streghe alle voci di una mancata progenie. Come se l'inarrestabile catena di violenze successive scaturisse dall'innocenza di voci in fasce...
Alla dimensione onirica dell’allestimento – una coproduzione della Fondazione Teatro Stabile di Torino con il Teatro Stabile del Veneto – contribuisce senza dubbio il disegno luci di Pasquale Mari, ricorrendo anche all'utilizzo di fari stroboscopici, per cui a un certo punto sembra perfino di rivivere atmosfere da opera rock in stile Jesus Christ Superstar.
Gli altri attori sul palco rispecchiano piuttosto fedelmente i tratti distintivi dei loro personaggi, come, ad esempio, il fatalismo di Banquo (Paolo Mazzarelli), il senso d’inadeguatezza di Malcolm (Stefano Scandaletti), il figlio di Re Duncan; il senso dell’onore di Macduff (Riccardo Lombardo); la tenera rassegnazione di Ross (Marco Vergani).
Uno spettacolo da vedere, a prescindere dal favore o meno del singolo spettatore. Al debutto torinese di questi giorni, in prima nazionale, seguirà una tournée  nei maggiori teatri stabili italiani a partire dal prossimo autunno.

 

Visto il 02-06-2012
al Carignano di Torino (TO)