Lirica
MADAMA BUTTERFLY

Reggio Emilia, teatro Municip…

Reggio Emilia, teatro Municip…
Reggio Emilia, teatro Municipale Valli, “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini BUTTERFLY NELLA SCATOLA Il Teatro Municipale di Reggio Emilia ha inaugurato la stagione lirica 2009 con un’attesissima Madama Butterfly di Giacomo Puccini, rappresentata nella città emiliana dopo ben ventuno anni, una produzione della Fondazione i Teatri di Reggio Emilia con un allestimento scenico della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli di Bari (debuttò nel 2000). La regia di Daniele Abbado, direttore artistico della Fondazione i Teatri di Reggio Emilia dal 2002, è come di abitudine minimale ed essenziale, in cui più che l’apparato scenico viene messo in primo piano il significato intrinseco e profondo dell’opera stessa, inevitabilmente attualizzata in un contesto contemporaneo. Così accade anche per questa Butterfly. La scatola scenica in cui si svolge tutto il dramma, dall’inizio alla fine, oltre a dare l’impressione di crisi claustrofobica è elemento già visto in regie dello stesso Abbado, basti ricordare Die Zauberflöte o il Prigioniero o The rape of Lucrezia: un’idea che appare non più originale. Il compito del regista – dichiara Abbado - è stato di “togliere” per dare spazio alla musica che è già carica. Perché dunque appesantire con le giapponeserie? Puccini non è mai stato in Giappone. Il suo lavoro – continua il regista - è stato quello di raffreddare il pathos attorno al dramma per far uscire la tragedia in tutta la sua crudeltà. Anche se, aggiungiamo noi, a forza di sfrondare, Butterfly perde scenicamente ogni forza drammatica. Un esempio è nel finale: la tensione musicale cresce, il pathos si fa sempre più tangibile, tutti si aspettano il suicidio della protagonista, ma lei non lo fa, muore dopo un bruttissimo tremore, come d'infarto (grande delusione per il pubblico che non sapeva se applaudire o rimanere in silenzio). L’estrema schematizzazione ha portato a ridurre meccanicamente anche gli interventi esterni, le varie apparizioni dei personaggi e convitati, tutti bloccati dentro un grande ascensore. La scena di Graziano Gregori è bianca e illuminata da colori forti su pareti, pavimento e soffitto: un bellissimo effetto di luci (di Valerio Alfieri), che mutano a seconda dei sentimenti e delle situazioni e che riempiono il nulla che regna all’intorno. Pochi gli oggetti in scena, cuscini e un ascensore che accompagna i personaggi sulla collina della casetta dei ciliegi (che non si vedono). Brutti e troppo impersonali i costumi di Carla Teti, che hanno contribuito a smorzare la caratterialità di Madama Butterfly. Il cast ha dato una buona prova. Brava e applauditissima, Svetla Vassileva ha mostrato per tutta l’opera con voce ferma, possente e matura, dai bellissimi e delicati acuti, un’ottima Butterfly anche nel portamento scenico e nella recitazione, riuscendo ad incantare il pubblico reggiano. Giustamente applaudito il tenore leccese Salvatore Cordella, in un Pinkerton tronfio e romantico allo stesso tempo e con voce limpida e grandi acuti. Prova eccellente per il baritono Roberto De Candia (Sharpless), che ha confermato ottime capacità vocali e meritata fama. Non ha convinto la Suzuki del mezzosoprano Akemi Sakamoto, voce troppo cupa e di difficile comprensione. Mauro Buffoli ha dato vita con voce ed azioni ad un appropriato Goro. Con loro Maria Cioppi (Kate Pinkerton), Roberto Accurso (Il principe Yamadori), Mario Luperi (lo zio Bonzo), Marco Democratico (il Commissario Imperiale), Davide Benetti (l’Ufficiale del Registro), Daniela D’Ingiullo (la madre), Maria Chiara Pizzoli (la zia), Maria Vittoria Primavera (la cugina). Buona ed attenta la direzione del giovane maestro Giampaolo Bisanti, che ha dimostrato grande elasticità e sottigliezze interpretative alla guida dell’Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. Bene ha fatto anche il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia sotto la direzione del maestro Martino Faggiani. Teatro esaurito, presenti le autorità cittadine; pubblico plaudente ed entusiasta. Visto a Reggio Emilia, teatro Municipale Valli, il 05 febbraio 2009 Mirko Bertolini
Visto il
al Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia (RE)