Macerata, teatro Lauro Rossi, “Nella mia fine sta il mio principio”
NELLA MIA FINE STA IL MIO PRINCIPIO
Il soprano Gabriele Fontana ha proposto, nell'accompagnamento del maestro Helmut Deutsch a pianoforte e clavicembalo, un raffinato programma centrato su Maria Stuarda, a cui viene attribuita la frase che dà il titolo al recital. Nelle note e nelle parole di Giacomo Carissimi, “Lamento della Regina di Scozia”, Maria viene dipinta come una vittima del fato, similmente alle tragedie greche, “vissi e moro innocente e son Regina”, anche se gli accenti della soprano sono più di rabbia che di lamento. Ma già con “Eilende Lufte” di Zumsteeg da Schiller la Fontana trova la giusta chiave interpretativa, forse perchè l'italiano suona un poco ostico, costringendola a leggere la partitura.
La vita di Maria Stuarda viene delineata dal racconto del narratore, Alberto Terrani, maggiormente efficace quando dà voce alla lettura della cruda cronaca della decapitazione, preceduta dall'elegiaco “Cyclo Maria Stuart” di Robert Schumann.
Prima della conclusione due brani di Richard Wagner, “Mignonne” e “Les adieux de Marie Stuart”, entrambi su testi di Pierre de Ronsard, eseguiti dalla soprano austriaca, specializzata nel repertorio cameristico, con particolare partecipazione emotiva, trasmessa al pubblico.
Per accontentare i tanti plaudenti, la Fontana, elegantissima in nero e rosso, ha concesso un prezioso bis, una canzone scritta da Maria Stuarda su testo di Pierre de Ronsard (fervente sostenitore del partito cattolico durante le guerre di religione) sulla vita piena di tristezza e di lutto per il passato; scritta inizialmente per il liuto, il maestro Deutsch l'ha eseguita al clavicembalo.
Il programma del Festival 2007 è completato da Saül di Flavio Testi su libretto di Andrè Gide (teatro Lauro Rossi, 5 e 7 agosto), con protagonista Alfonso Antoniozzi, e dalla Messa da Requiem di Verdi, dedicata a Beniamino Gigli nel cinquantenario della scomparsa (arena Sferisterio, 9 agosto). Inoltre tutti i giorni presso gli antichi forni, nei sotterranei del teatro Lauro Rossi, si tengono aperitivi culturali dal curioso titolo di “in contro Festival”, discussioni con i protagonisti sui temi del Festival davanti a un calice di vino.
È stato reso noto l'ambizioso e ricchissimo programma per il 2008, che ha il titolo de “La seduzione”, sviluppando il concetto della donna come rappresentante assoluta della seduzione. La serata inaugurale, 24 luglio, si terrà insolitamente al teatro Lauro Rossi con l'inedita “Cleopatra” dello stesso Lauro Rossi, composta nel 1876 per il Regio di Torino, subito andata in scena anche al San Carlo di Napoli e poi dimenticata (replica il 27 luglio).
A seguire, nel teatro del Bibbiena, “The Servant”, una novità assoluta commissionata a Marco Tutino (30 luglio e 1° agosto), e “Neues vom tage” di Paul Hindemith (5 e 8 agosto), coprodotta con il teatro delle Muse di Ancona, che la ospita nel prossimo gennaio per l'inaugurazione della stagione lirica dorica.
Nell'arena di Ireneo Aleandri si alterneranno Manon Lescaut (25 luglio, 2 e 7 agosto), Carmen (26 luglio, 1, 8 e 12 agosto) e Salome (27, 31 luglio e 9 agosto). La stagione si chiuderà il 13 agosto con un grande concerto allo Sferisterio.
Attesi molti eventi collaterali, sotto la supervisione del direttore artistico Pier Luigi Pizzi, che ha ereditato la difficile situazione economica post Ricciarelli ed è riuscito in un miracolo, contenendo i costi non a discapito della qualità di cast e allestimenti per due anni consecutivi, facendo crescere il Festival sempre di più. Ora si auspica un'apertura ad altre idee registiche: un contatto con Dante Ferretti, maceratese premio Oscar, apre una prospettiva interessantissima.
Visto a Macerata, teatro Lauro Rossi, il 29 luglio 2007
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al
Lauro Rossi
di Macerata
(MC)