Gabriele Cirilli affronta molteplici sfaccettature interpretative, padroneggiando svariati generi del teatro comico. Applausi più che meritati anche per il performer Umberto Noto.
Il sipario si apre sulle note di I’m a Believer, la versione degli Smash Mouth, contenuta nella colonna sonora di Shrek, lungometraggio d’animazione della Dreamworks. Gabriele Cirilli prosegue il suo elettrizzante benvenuto al pubblico, passando in rassegna diversi personaggi Disney (da Aladdin, alla Sirenetta, senza trascurare la principessa Elsa di Frozen), in un elettrizzante omaggio a Tale e quale Show, trasmissione tv che, negli ultimi anni ha indubbiamente segnato in positivo la sua carriera.
Parte così Mi piace, il nuovo spettacolo con cui il comico abruzzese festeggia 50 anni di vita e 30 di carriera. E già dal titolo si intuisce il mood dell’allestimento, incentrato sul rapporto di dipendenza che tutti noi abbiamo con le nuove tecnologie e, soprattutto, con i fatidici social. I quali, però, non vengono demonizzati, quanto piuttosto contestualizzati nella vita di un cinquantenne (gli amici, le vacanze, il rapporto con la moglie), per sviscerare con il sorriso e la musica, e utilizzando un linguaggio semplice e diretto, una quotidianità ci riguarda tutti da vicino.
Un tecnico strappa-applausi
In questo spettacolo Gabriele Cirilli affronta molteplici sfaccettature interpretative, padroneggiando svariati generi del teatro comico, dal monologo alla commedia degli equivoci. Completare il backup del suo smartphone – che svetta, al centro della scena, quasi come un simulacro da proteggere – è il pretesto per l’ingresso in scena di uno strampalato tecnico Huawei, che interrompe continuamente il comico a ogni momento clou dei suoi interventi, ottenendo puntualmente il favore del pubblico.
E gli applausi sono più che meritati per il performer Umberto Noto, che, grazie a una vocalità disinvolta e a interpretazioni da caratterista mai banali, si rivela un fondamentale e prezioso compagno di avventura in questa convincente prova d’attore tra monologhi, canzoni e balletti. I due interpreti sono guidati dall’impronta registica di Claudio Insegno, abile anche questa volta a dare unità ai diversi linguaggi spettacolari, soprattutto attraverso le scelte musicali che animano uno show musicale al passo coi tempi. Teatrali e non solo.