La solitudine gitana
Un pubblico in netta maggioranza femminile accoglie il debutto italiano di Joaquin Cortes a Ravenna, nella prima tappa del tour che lo vedrà percorrere tutta la penisola durante l’estate.
Lo spettacolo “Mi soledad”ha registrato il tutto esaurito da mesi e il Pala de Andrè accoglie le 3000 persone venute per ammirare il ballerino spagnolo.
Joaquin si fa desiderare a lungo dalle sue fan e lo spettacolo inizia con più di mezz’ora di ritardo. Ma si sa, è una star ed è comprensibile che sia agitato, soprattutto dopo essere stato lontano dall’Italia per oltre due anni.
Lo spettacolo si presenta come un mix di musiche basate prevalentemente sul repertorio tradizionale delle sonorità spagnole e al centro c’è il flamenco, che ha reso famoso il bailaor gitano in tutto il mondo.
Le musiche originali di "Mi soledad" sono state composte dallo stesso Cortes insieme a Josè e Antonio Carbonell e sono tutte rigorosamente suonate e cantate dal vivo.
Proprio il complesso di cantanti e suonatori, che accompagnano Cortes sul palco, riserva la sorpresa maggiore perchè lo spettacolo è guidato interamente dalla musica e dal canto flamenco.
Intorno al ballerino sono disposti a emicilo 15 artisti, di cui 9 musicisti e 7 cantanti, una piccola orchestra intensa ed emozionante, dotata di ritmo e di una vocalità che conquista.
Cortes, oltre alla fama che lo precede, non ha bisogno più di tanto di dimostrare le sue doti, basta anche solo guardarlo, e il pubblico mal sopporta i momenti della serata in cui non è sul palco. Le sue evoluzioni artistiche si riducono alla sola seconda parte della serata, quando diventando protagonista unico e indiscusso della serata.
Il sentimento principale di questo spettacolo e' la solitudine, come viene esplicitato nel titolo, una solitudine conscia e piena di intimità e il sottotitolo "Solea" ribadisce questa direzione.
Ci si chiede, però, se si possa essere soli quando si è al centro di un palco, soli quando si è circondati da centinaia di occhi, avvolti dalla musica gitana e dal canto. La risposta sembrerebbe essere no.
I costumi, creati appositamente per lo spettacolo dallo stilista francese Jean Paul Gautier, sono sfarzosi e ricchi di colore.
La scelta di scendere dal palco e fare un passaggio finale tra il pubblico adorante provoca una reazione esagitata che scatena le donne in sala. Il fascino che esercita, specie sul pubblico femminile, è fuori dubbio e lui ne è consapevole.
Uno spettacolo da vedere per tutto quello che sembrerebbe essere secondario: le musiche, i costumi, il clima che trasmette. Anche, ma non solo, per Joaquin Cortes.
Ravenna, Pala De Andrè 18 luglio 2007
Visto il
al
Il Sistina
di Roma
(RM)