Prosa
MINETTI

'Indiscutibilmente Minetti'

'Indiscutibilmente Minetti'

Rappresentato per la prima volta nel 1976, il testo di Thomas Bernhard è costruito sulla figura di Bernhard Minetti, attore tedesco unanimemente ritenuto uno dei più efficaci interpreti teatrali della seconda metà del Novecento.

L’attore, la sua arte e il pubblico
Nei panni del vecchio Minetti, Eros Pagni, parlando di sé e della propria arte, esprime con cinica tenerezza e guizzi di vigore interpretativo un’appassionata e caustica riflessione sul teatro e il rapporto tra attore e pubblico, disarmante ancora (e soprattutto) oggi.
Durante questo “flusso di coscienza”, il buffo personaggio si rivolge al personale dell’hotel, ma anche a una signora dall’aria disincantata che si consola con qualche goccetto di troppo (Federica Granata) e a una ragazza in attesa del suo fidanzato (Daniela Duchi). Con quest’ultima, in particolare, Minetti-Pagni, instaura un dialogo-non dialogo, profondo, basato su un significativo gioco di sguardi e posizioni sulla scena.

Ingombranti presenze
L’allestimento diretto da Marco Sciaccaluga, con scene e costumi di Catherine Rankl, lega indissolubilmente la realtà con una dimensione prepotentemente onirica. La parola, in questo caso, diventa la cifra stilistica di uno spettacolo che offre riconoscibili riferimenti ai lavori della compagnia tedesca Familie Flotz, in particolare Hotel Paradiso. Intorno a Minetti, infatti, tutti gli altri personaggi (presumibilmente ospiti dell’albergo) irrompono prepotentemente sulla scena, protagonisti di ossessivi intermezzi, quasi sempre indossando maschere raffiguranti un Frank’n’Furter “ante litteram", i Drughi di Arancia meccanica, numerosi volti di William Shakespeare. Presenze ingombranti, almeno quanto l’interrogativo che grava sugli spettatori, ormai inclini a domandarsi se l’esistenza artistica di Minetti sia stata realmente vissuta.

Visto il 15-02-2017
al TPE Teatro Astra di Torino (TO)