Prosa
MISS UNIVERSO

Divertentissimo spettacolo, m…

Divertentissimo spettacolo, m…
Divertentissimo spettacolo, monologo solo per dicitura. La Finocchiaro si sdoppia, triplica e scinde ulteriormente andando oltre il limite della dissociazione psicotica. Eppure testo vuole che sia afflitta da una comunissima nevrosi femminile in stato avanzato. Pirandelliana nella psicologia introspettiva di ciascun anima di cui si fa portatrice di voce, palesa nell'essenzialità di una scenografia iperuranica quelle private ed intime conversazioni che ciascuno di noi ha con la propria coscienza, tutti i giorni. E' questa la forza con cui domina la scena: rappresentare attraverso la finzione ciò che quotidianamente possiamo solo vedere dentro noi stessi, chiedendoci se "anche gli altri fanno di questi pensieri"; quasi timorosi di essere alieni costretti ad un involontario soggiorno sulla terra. Rendere pubblici ed attaccare criticamente gli scheletri nell'armadio smitizza le nostre paure così come accendere la luce in una stanza buia. Ed è questo che fa l'eclettica attrice, coinvolgendoci in un'aperta derisione dei nostri stessi limiti, canzonando ed ironizzando la vergogna con cui ci portiamo dentro infondate "paranoie", come direbbe Laura! La storia inizia quasi solo per concludersi, e dare così spazio all'antennista che riesce a connettersi con Dio e alla cinquantenne un po' sfigata che sfodera il manuale d'autostima per inneggiare agli idealismi adolescenziali. C'è spazio anche per l'intellettuale nella sua torre d'avorio e per individui con un Super-Io ipertrofico; tante facce di una possibile unica esistenza (la nostra) nelle fasi alterne della vita. Visto al Teatro Grassi il 30 Novembre 2006.
Visto il
al Giuseppe Persiani di Recanati (MC)