La televisione, si sa, è oramai considerata la nemica numero uno del teatro e, in alcuni casi, dell’arte in generale. L’era del reality show ha partorito personaggi di ogni genere, spesso assurti alla notorietà senza alcun merito artistico o talento, e senza nemmeno che queste lacune siano sopperite da quella preparazione che, fino ad un decennio fa, era comunque necessaria per sfondare e meritare un successo al giorno d’oggi quanto mai effimero. Per fortuna, di tanto in tanto, ci si imbatte in qualche artista che rappresenta la classica eccezione di quella che purtroppo possiamo chiamare regola. Citiamo, ad esempio, Paola Cortellesi, anni di preparazione attoriale e musicale e talento da vendere, Rosario Fiorello, lunga gavetta nelle radio e nei villaggi, per approdare prima alla tivvù giovanilistica e poi, finalmente dimostrare capacità artistiche degne della più antica tradizione dello spettacolo italiano e, perchè no americano.
Altra perla rara nel marasma di “paccottiglie” propinateci dal quinto potere è sicuramente Maurizio Crozza. I più lo conoscono e lo apprezzano per le sue incursioni mediatiche in show quali “Quelli che il calcio” oppure per i siparietti satirici in “Ballarò”, ma Crozza possiede un background attoriale indiscutibilmente di alto livello. Anni di teatro con il gruppo dei Broncovitz insieme alla moglie, l’attrice Carla Signoris, ed a Marcello Cesena, lo hanno portato in piena maturità a misurarsi con una giusta e meritata popolarità teleevisiva.
«La tv che voglio fare è la tv pensata, che crea un mondo» questo dichiarò tempo fa al quotidiano La Stampa, e tutto ciò traspare anche sul palco dove affronta questa sua nuova fatica teatrale.
In “Mondo Crozza”, rutilante e coinvolgente susseguirsi di istrioniche performance dell’attore, ma anche di ricordi accorati e divertenti dell’uomo, egli è impegnato a sbeffeggiare la destra, da sempre oggetto della sua satira onestamente militante, ma anche questa sinistra di governo che vede nell’attuale Presidente del Consiglio un bersaglio ideale per i suoi strali di uomo deluso, costretto a sperare in un emulo di Zapatero nella gustosa imitazione dei Gipsy King, o a cantare, all’apertura dello show, la bellissima “Destra e Sinistra” di Gaber, giustamente ricordato, come Bruno Lauzi, laddove lo show business purtroppo si dimentica troppo facilmente dei veri artisti.
“Mondo Crozza” è una satira che non prende sul serio nemmeno se stessa, che finalmente diverte senza preoccuparsi di mostrarsi seriosa, e che è rappresentata da un vero artista, capace di coinvolgere da solo, in oltre un’ora e mezza, un pubblico variegato senza stancarlo minimamente. Si canta si recita si colloquia col pubblico con il prezioso apporto della mini band musicale capeggiata dal chitarrista Sabino Cesario, che lo accompagna fino al prevedibile e meritato bis, in cui è un Benedetto XVI più vero del vero.
Parafrasando la dichiarazione riportata sopra, ci verrebbe da dire “la comicità che ci piace è la comicità pensata, che crea un mondo”, un mondo fatto di contenuti, talento e straordinaria ironia.
Il "Mondo Crozza"
Napoli, NAPOLI CABARET FESTIVAL - Castel S.Elmo, 13 Luglio 2007>
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di Pescara
(PE)