In una casa di montagna Camillo, dietro consiglio del medico, si è recato, assieme alla moglie e alle due figlie, per curarsi da un esaurimento nervoso. Il poveretto però, tra le figlie che litigano di continuo, una moglie dura e conservatrice, il vecchio amico Alberto che continuamente gli chiede prestiti, non riesce a rilassarsi.
Alberto, quello che gli crea più problemi, pieno di debiti e con gli usurai alle calcagna, arriva a chiedere in “prestito” all'amico addirittura la moglie, in omaggio al vecchio adagio dialettale: “Se i prestiti fossero buoni, ognuno se 'mprestasse 'a mugliera!”.
La commedia è un susseguirsi di divertenti scambi di battute, equivoci e situazioni comiche che il regista e attore Giacomo Rizzo ha curato minuziosamente per dar vita ad una precisa macchina scenica. Il cast è pieno di giovani professionisti sui quali Rizzo cuce adeguatamente gli abiti dei protagonisti della commedia facendo in modo di far emergere da ognuno di loro il profilo del personaggio che vanno ad interpretare.
Questo cercare a tutti i costi di dare un “carattere” preciso ad ogni personaggio rischia però di diventare una noiosa forzatura e rende alcune parti della commedia troppo lunghe.
Un applauso va sicuramente alle raffinate scene, curate nei minimi particolari da Tonino Di Ronza, e ai costumi di Annalisa Ciaramella che, riportando all'atmosfera naif di questa famiglia degli anni '50, risultano essenziali per la buona resa dello spettacolo.
Una commedia spensierata, consigliabile a tutti coloro che vogliono passare una rilassante serata all'insegna del buon umore.
Teatro Totò - Napoli, 19 dicembre 2009
Visto il
al
Roma
di Portici
(NA)