Musical e varietà
MY FAIR LADY

My fair lady, una favola sempre attuale

My fair lady, una favola sempre attuale

Tappa torinese per la nuova edizione di My fair lady, terzo riallestimento firmato dal regista e produttore Massimo Romeo Piparo (questa volta in collaborazione con Il Sistina, n.d.r.) del celebre musical di Lerner & Loewe, tratto dal Pygmalion di G.B. Shaw.
Una favola più che mai attuale, che deve la propria immortalità non solo all’omonima pellicola del 1956 diretta da George Cukor – con due indimenticabili protagonisti come Audrey Hepburn e Rex Harrison – ma soprattutto all’universalità delle emozioni trasmesse dal testo, attraverso parole e musica.
La rozza e umile fioraia Eliza Doolittle (Vittoria Belvedere) viene trasformata in una lady, a seguito di una scommessa, dall’ostinato e misogino Henry Higgins (Luca Ward), professore di fonetica.
Al centro della vicenda rappresentata, dunque, la cultura e la conoscenza della propria lingua come strumenti di elevazione sociale. Ma anche l’impegno necessario per realizzare i propri sogni.
L’allestimento riprende quello delle edizioni precedenti (2000/2001 e 2004/2005): le eleganti e pittoresche scenografie - in perfetto old London-style, sono curate da Aldo De Lorenzo; il disegno luci di Umile Vainieri risulta accattivante, scorrevole e funzionale, particolarmente nelle scene ambientate a Covent Garden. Le coreografie di Roberto Croce sono di grande supporto all’andamento narrativo dello spettacolo e, mentre nel film, pur  nella loro spettacolarità, potrebbero dare l’impressione di rallentarne il ritmo, riprodotte sul palcoscenico contengono quel pizzico di gradevole brio che non guasta alla visione dal vivo.
In un cast (quasi) completamente rinnovato, si conferma, come in passato, la verve e la naturale eleganza di Enrico Baroni nell’interpretare il Colonnello Pickering. Chiara Costanzi  (Sig.ra Higgins), Donatella De Felice (Sig.ra Pearce) e Paride Acacia (Zoltan Karpaty)  meritano l’apprezzamento e la simpatia del pubblico.
Quando in scena appare Aldo Ralli, nei panni del cinico Alfred Doolittle, gli applausi sono tutti per lui: un brillante (e maturo) attore che canta, balla (e si diverte) sul palcoscenico, con la spontaneità di un giovanotto e l’ensemble a dargli man forte in With a Little Bit of Luck e Get Me to the Church on Time, tra i numeri più riusciti di tutto lo spettacolo.
Roberto Giuffrida (senza dubbio uno degli elementi più preparati, dal punto di vista vocale, all’interno del cast, n.d.r.) nei panni del giovane Freddy, innamorato di Eliza, offre un’interpretazione davvero encomiabile del brano On the Street Where You Live, che strappa applausi ricchi di soddisfazione da parte del pubblico.
Il regista Massimo Romeo Piparo non poteva che affidarsi a uno stimato attore-doppiatore come Luca Ward per l’interpretazione del professor Higgins. La voce italiana di Russell Crowe, Pierce Brosnan, Samuel L. Jackson e tanti altri divi hollywoodiani (alla sua seconda esperienza nel musical, dopo Tutti insieme appassionatamente con la Compagnia della Rancia, n.d.r.) dimostra nuovamente di sapersela cavare con il canto, fino a “personalizzare” il proprio “recitar cantando” in maniera piuttosto credibile. E inoltre si concede la possibilità di divertirsi, regalando al pubblico un’interpretazione solo apparentemente burbera, che culmina nella sorpresa finale di un bacio fuori-copione tra il Pigmalione e la “sua” lady.
Nonostante l’apprezzabile impegno, risulta deludente la resa (soprattutto vocale) della protagonista, Vittoria Belvedere, che si è assunta il gravoso compito (risultato evidentemente “impraticabile”, n.d.r.) di cantare con voce da contralto partiture scritte per un’estensione da soprano, con il conseguente abbassamento di tonalità per alcune tra le pagine più memorabili di questo musical, da Wouldn’t It Be Lovely, fino a I Could Have Danced All Night.
Avendo assistito ai due precedenti allestimenti dello spettacolo, firmati sempre da Piparo, a mio parere, quest’ultimo, purtroppo, risulta il meno convincente.
 

Visto il 05-02-2013
al Alfieri di Torino (TO)