Lirica
NABUCCO

Brividi ed applausi per il Nabucco di mezza estate

Brividi ed applausi per il Nabucco di mezza estate

Prosegue con successo il Festival del Centenario di Verona. E non poteva non essere altrimenti se non facendo di Verdi il protagonista quasi assoluto delle scene.
Una stagione ricca di replice e di susseguirsi di solisti internazionali, affiancati dal Coro dell’Arena, presenti nella loro bravura e professionalità anche in questa replica del dramma lirico magistralmente elaborato nel suo libretto da Temistocle Solera.


Diretti dall’enfatico Julian Kovatchev, cantanti ed orchestra hanno saputo regalare al pubblico emozioni intense. Kovatchev già dalle prime battute, ha mostrato al pubblico il suo sapere verdiano, utilizzando in particolar modo alcuni strumenti, tra cui flauto ed ottavino, per creare quel tappeto di suoni sui quali far incontrare solisti e coro in un ensamble melodico quasi mistico.
Marco Vratogna è un Nabucco incerto nel suo ingresso, ma possente e deciso nelle sue arie. La sua prestazione raggiunge il culmine nell’ingresso da re sconfitto, padre preoccupato e desideroso di salvare la figlia, mentre duetta con Abigaille (Amarilli Nizza)
Raymond Aceto è uno Zaccaria di forte presenza scenica, dalla voce decisa anche nei registri più acuti. Perfetto negli attacchi e nella recitazione, convincente nell’interazione coi personaggi in scena.
Poco convincente il tenore Giorgio Berrugi (Ismaele) nella parte iniziale dell’opera. Una voce tenorile alquanto sottile per la scena areniana, apprezzabile nel duetto con il mezzosoprano Geraldine Chauvet (Fenena) ‘Fenena! O mia diletta!’


Esecuzioni positive per le protagoniste Abigaille (Amarilli Nizza) e Fenena (Geraldine Chauvet). Entrambe di notevole presenza scenica, hanno più volte stimolato gli applausi da parte del pubblico.
Esaltante Amarilli Nizza nel salto di ottava in ‘Su me stessa rovina, o fatal sdegno!’ Ha comunque mantenuto costante la forza ed espressività del personaggio, modulando la voce senza forzare mai sul fraseggio.
Un tributo particolare va al Coro che nel ‘Va pensiero’, ha toccato l’anima degli spettatori tanto da dover concedere immediatamente il bis.


Unica pecca si può attribuire alla regia di De Bosio. Elegante e ben gestita dai tecnici dell’Arena ma a tratti disomogenea. Si potevano gestire con più cura alcuni dettagli avendo a disposizione una scenografia imponente e comparse a sufficenza per  tableau vivant ancora più suggestivi.

Visto il 14-08-2013
al Arena di Verona (VR)