La commedia “Napoli milionaria “ fu messa in scena per la prima volta il 15 marzo 1945 al Teatro San Carlo a Napoli. Nel 1950 venne girato un film con la regia dello stesso Eduardo De Filippo, che contribuì alla sceneggiatura e al cast cinematografico, basato sullo stesso soggetto della commedia. La commedia divenne inoltre un dramma lirico in tre atti, con libretto di Eduardo De Filippo e musiche di Nino Rota che debuttò il 22 giugno 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Il libretto per l'opera del grande Eduardo realizzato nel 1977 è una rivisitazione in chiave pessimistica della commedia che aveva scritto in poche settimane nel 1945, quindi 32 anni prima,dove la famosissima ultima battuta “ ha da passà à nuttata “ consolida l'ipotesi di un futuro migliore e promettente per una Napoli mal ridotta dalle tragiche vicende belliche . Ma negli anni '70 Eduardo , vuoi per l'età raggiunta , vuoi per il contesto politico-ambientale e sociale che viene a degenerare a Napoli e nel Bel Paese in generale , ripropone una scrittura del suo capolavoro dove la famosa ultima battuta viene tra l'altro sostituita con la frase “ E' la guerra Amà “. E' una presa di coscienza definitiva di un mondo che Eduardo vede questa volta pessimisticamente ormai senza speranza , in particolare nel profilo morale ed è questo aspetto che il bravo regista Fabio Sparvoli ha saputo valorizzare e fare emergere con tutta la forza del caso con un foltissimo cast a disposizione. Non certo attori in senso stretto ma cantanti lirici di ottimo livello che hanno saputo mantenere “ in voce” il ritmo stretto ( in lingua napoletana ) della prosa eduardiana . Complimenti ! I tre atti scorrono via con grande soddisfazione del pubblico in sala ,l'Orchestra della Toscana , diretta dalla ferma mano del maestro Matteo Beltrami esalta le musiche di Nino Rota , perfetta colonna sonora dell'impianto in prosa di Eduardo che è riduttivo definire libretto. Eduardo è un grande drammaturgo e Nino Rota è un importante musicista che ha dato il meglio di sé , artisticamente parlando , con le colonne sonore di molti film- capolavoro di Fellini. Così è avvenuto anche in questo dramma lirico , capovolgendo ovviamente l'ottica del melodramma dove la musica spesso è la “ regina “ sulla quale si adatta un “ abito di lusso “, cioè il libretto. Questa spiega , forse , uno dei tanti motivi che portò al grande successo di pubblico al debutto del lontano 22 giugno 1977 , ma anche alla critica non troppo benevola della stampa specializzata. Tanti i motivi artistici e culturali da riproporre quindi nel 2013 , dopo 36 anni dal debutto , un'opera che è divenuta attualissima per il messaggio che contiene rivolto ad una società sempre più dilaniata dal malcostume e dalla perdita di valori morali di riferimento ed una musica , quella di Nino Rota , caratterizzata da un mix di generi ( crossover ) oggi molto apprezzato dal pubblico. L'opera si è avvalsa del generoso contributo di una folta schiera di artisti lirici che nell'ambito del meritorio Progetto LTL Opera Studio attivo dal 2001 ha portato alla formazione e scoperta di tanti talenti provenienti da tutto il mondo. L'opera è andata in scena la sera del 15 e 16 marzo 2013 alternando nei ruoli vari interpreti . Io ho assistito alla replica del giorno 16 durante la quale mi hanno particolarmente impressionato il timbro , la musicalità canora e la forza interpretativa delle voci della soprano Marina Shevchenco ( Amalia ) e del tenore Dario Di Vietri ( Errico Settebelezze) .
Curate , appropriate e facilmente gestibili le scene di Alessandra Torella.
Grande successo di pubblico in sala che ha sonoramente acclamato il grande cast artistico in generale di buon livello.