Tre teatri toscani, quello del Giglio, a Lucca, il Teatro Goldoni a Livorno e il Teatro Verdi a Pisa, coproducono un'opera lirica poco rappresentata, la Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo musicata da Nino Rota.
Un dramma piuttosto recente per la nostra produzione italica, approdato sui palcoscenici italiani solo nel 1977, precisamente al Festival dei 2 mondi di Spoleto.
Commedia teatrale datata 1945, venne adattata dallo stesso De Filippo 5 anni dopo per realizzare la celebre versione cinematografica; da queste due opere deriva il dramma lirico in 3 atti che trasforma parzialmente le vicende della famiglia di Donna Amalia e Gennaro Jovine, in una Napoli poverissima e dilaniata dalla guerra.
Dal basso napoletano, dopo la liberazione e sottostando a compromessi poco legali, Amalia si trasformerà in una nobildonna, e dovrà affrontare i drammi e le conseguenze della guerra.
Quello che le subirà maggiormente sarà il marito Gennaro, partito in missione e poi deportato, continuerà a ripetere che "La guerra non è finita. Non è finito niente".
In un periodo storico difficile per i teatri stabili e le produzioni nostrane, in cui la Lirica stenta a sopravvivere, ecco un’iniziativa a dir poco coraggiosa di tre realtà locali che da circa 11 anni portano avanti un progetto formativo per (ri)lanciare opere poco conosciute, attraverso un laboratorio formativo con giovani artisti.
Debuttare sul palcoscenico del Teatro Del Giglio non è cosa semplice: accompagnati dall’Orchestra della Toscana i 17 attori protagonisti hanno affrontato il complesso spartito musicale di Nino Rota, che affianca temi di musica popolare, Jazz e Swing ad arie più classiche; sebbene le voci siano risultate disomogenee in alcune scene, complice il linguaggio “popolare” dei testi di De Filippo rimasto pressoché inalterato, l’ensemble vocale è risultato efficace, in particolare nelle scene di coppia di Amalia e Enrico Settebellizze.
Nella resa scenica della casa di Amalia prima e dopo la guerra un plauso va al Laboratorio del Teatro del Giglio di Lucca che ha realizzato un impianto scenografico semplice ma distintivo, con l’ausilio della costumista Alessandra Torella.
L’opera verrà rappresentata anche negli altri due teatri co-produttori, con l’augurio di proseguire la tournée nel resto d’Italia.