Prosa
NATURA MORTA IN UN FOSSO

Mogliano (MC), teatro Apollo,…

Mogliano (MC), teatro Apollo,…
Mogliano (MC), teatro Apollo, “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino IN THE MOOD FOR VIOLENCE “Natura morta in un fosso” racconta le fasi di un'indagine di polizia per scoprire l'autore dell'efferato omicidio di una ragazza trovata morta nuda in un fosso in una notte qualsiasi, un'immagine vorticosa che, anche nel manifesto, appare a metà tra Picasso e Francis Bacon (l'immagine come le scene sono di Nicolas Bovey). Un noir senza secondi fini moralistici o didascalici, solo un racconto poliziesco, ma il meccanismo è perfetto. Il commissario cerca le prove per avvalorare la sua ipotesi di un delitto maturato in un ambiente di balordi, quando invece la realtà è ben altra e il poliziotto la scoprirà escutendo i vari testimoni (“voglio che sia solo una faccenda di droga, per dimostrare che si ammazzano solo tra di loro e così tutti possono andare a letto tranquilli”). Non manca di sottolineare un certo modo di operare per assecondare la quotidiana esposizione mediatica, ottenendo però il risultato di appiattire l'interesse (come gli arresti costruiti a tavolino solo per avere passaggi in televisione e fare impressione sull'opinione pubblica). Il ritmo è serrato, senza respiro per lo spettatore che rimane con fiato sospeso. Il testo è agile, alterna passaggi lievi e drammatici, è doloroso e ironico, sempre lucido nell'uso della parola e nell'indagine comportamentale, inaspettato, un perfetto meccanismo teatrale. L'autore Fausto Paravidino è appena trentenne e con “Noccioline” ha confermato una piena maturità. Non ci sono sbavature: autore, regista e attore sono affiatati totalmente e il risultato è un coinvolgimento pieno. La regia di Serena Sinigaglia è essenziale, nel senso che è semplice ma pensata, mai casuale. Punta sui moti dei muscoli facciali e del corpo, sulle nevrosi, per delineare al primo sguardo i vari personaggi. Che sono tutti interpretati da uno straordinario Fausto Russo Alesi, camaleontico nell'essere il ragazzo che scopre il cadavere, l'ispettore di polizia, la mamma della vittima, lo spacciatore, il fidanzato balordo, la prostituta extracomunitaria che permetterà, con la sua testimonianza, di risolvere il caso. Ogni personaggio è caratterizzato in modo preciso, lontano da stereotipi, ma con brevi tratti riconoscibili, una camicia, i tic, un movimento, un rito (il poliziotto: un sorso di caffè e via, il bicchierino di plastica buttato alle spalle). Alla madre (ha in spalle un cardigan nero coi bottoni gioiello) sono affidati momenti particolarmente tesi, con gli occhi pieni di lacrime, l'emotività intensa e palpabile, fino al finale a sorpresa. La conclusione è affidata alle struggenti note di una delle colonne sonore più emozionanti mai composte, “In the mood for love” di Michael Galasso, quel dolente violoncello che scarnifica il cuore. Spettacolo è da non perdere: spiace che a Mogliano sia andato in scena in un teatro vuoto. Visto a Mogliano (MC), teatro Apollo, l'11 dicembre 2007 Francesco Rapaccioni
Visto il
al San Domenico di Crema (CR)