Il Cirque Eloize con Nebbia conclude la trilogia cominciata con Nomade.
Saltimbanchi, cantastorie, soprattutto ginnasti eccezionali. La magia del circo a teatro con uno spettacolo in grado di emozionare spettatori di qualunque fascia di età.
Daniele Finzi Pasca, che ha scritto e diretto l’opera, affronta un viaggio malinconico di felliniana impostazione.
Nella pièce, nata dalla collaborazione tra il Teatro Sunil di Lugano e la moderna filosofia circense della compagnia canadese Cirque Eloize, nell’elemento fantastico, nel sogno, in cui la bellezza viene esaltata e ricercata, inserisce sempre l’elemento grottesco, quasi a ridimensionare le aspettative di perfezione, a riproporre lo specchio della vita quotidiana.
Il confronto con Le Cinque du Soleil viene spontaneo. Ma mentre quest’ultimo è l’esaltazione del gioco e della fantasia allo stato puro, attraverso numeri di ricercata bellezza in cui la perfezione regna sovrana, nel Cinque Eloize abbiamo una rappresentazione più intimistica del sogno.
È come la differenza tra un film hollywoodiano e un film francese, più intimo e un po’ meno spettacolare.
Anche le musiche dell’Orchestra della Svizzera Italiana, riportano a una dimensione più malinconica del circo.
Un viaggio tra le sfaccettature umane: bellezza, dolcezza, spettacolarità, forza, innocenza, ci si può trovare e ritrovare di tutto. Unico requisito è saper ancora sognare. Se questa capacità manca, è inutile andare a vedere lo spettacolo.
Cirque Eloize - Nebbia
Milano
Teatro degli Arcimboldi
6 febbraio 2008
Visto il
al
Sociale
di Como
(CO)