Prosa
NERONE. DUEMILA ANNI DI CALUNNIE

Quante letture per l'insolito Nerone

Quante letture per l'insolito Nerone

La parola chiave è contaminazione. Lo spettacolo "Nerone - Duemila anni di calunnie", scritto e interpretato da Edoardo Sylos Labini, si basa su un principio di mescolanza culturale.
Sul palco c’è la storia di un personaggio scomodo e controverso come l’imperatore romano. Intorno a lui e alla sua biografia revisionata si muovono tante cose, tutte insieme. Non mancano i personaggi essenziali della vita di Nerone come la madre Agrippina, un’irriconoscibile Fiorella Ceccacci assetata di potere, il filosofo Seneca che congiura alle spalle di tutti e l’amata Poppea.

Eppure non bastano i soli attori sul palco. A loro si aggiungono il dj-mimo Paul Vallery sul palco per le sonorità e le atmosfere della domus, i richiami neoclassici e qualche lirismo affidato alle arie dell’opera.
Nell’ultima notte della sua vita Nerone rivive le passioni della sua vita tra le congiure di palazzo e il baccanale di corte, mentre lo spettatore viene travolto dai messaggi incessanti che arrivano dalla sceneggiatura.

Questa sovrabbondanza di sollecitazioni rischia di confondere in un primo momento e solo dopo si comprende la lettura profonda che è stata data al testo.
Raccontare l’imperatore romano da un’angolazione diversa dal solito ha un significato quasi pedagogico per Sylos Labini e la sua regia compatta e schietta aiuta il processo.
In un’ora e mezza lo spettacolo si trasforma in lezione di vita perché nulla è come appare.

Visto il 12-10-2014
al Manzoni di Milano (MI)