Cosa porta 4 persone, prima ancora che 4 artisti, a tornare insieme dopo 43 anni di storia in cui non si sono fatti mancare nulla, ed anche al di là della storia musicale, hanno attraversato vicende personali e storie anche difficili, a volte dolorose?
La leggenda New Trolls è passata anche per Napoli e ad attenderli c'erano soprattutto (ma non solo) quelli che loro chiamano i vecchi amici, coloro che negli anni 70 hanno seguito l'ascesa e l'originalità di un gruppo che del progressive rock italiano ha scritto molte pagine, che ha cominciato con l'apertura dei concerti italiani dei Rolling Stones ed ha incrociato compagni di strada come Fabrizio De Andrè, Luis Enriquez Bacalov, Sergio Endrigo, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Umberto Bindi ...
Vedendo oggi i quattro fondatori dei New Trolls, si ha l'impressione che gli anni che si portano addosso rappresentano oggi soprattutto la riconferma della loro passione, un rapporto immutato artistico e personale cui ispirarsi, un’esperienza che permette loro di impreziosire il rapporto con il loro pubblico e di avere una storia sulle spalle come pochi possono vantare, ma anche una capacità di prendersi in giro con leggerezza, scherzando magari come fa Vittorio De Scalzi con la presenza dei tre “musicisti-badanti” che li accompagnano nel Tour.
L'apertura, come sarà anche la chiusura, è imprescindibile: Una Miniera, che dal 1969 ha probabilmente li ha sempre accompagnati nei concerti; poi Signore, io sono Irish, l'inedita Radio Luxembourg (con una dedica a Nico e l'innesto di quei Beatles che in quegli anni si potevano ascoltare in anteprima, appunto, solo su Radio Luxembourg, magari a bordo di un furgoncino in viaggio...), Letti (portata a Sanremo con Umberto Bindi), e soprattutto la fusione rock-classica dei Concerti Grossi 1 e 2 composti con Luis Bacalov, le versioni personalizzate di Poster di Claudio Baglioni e Il cielo di Renato Zero, il passaggio pop con Che idea, Aldebaran ed il clou con l'universalmente richiesta Quella carezza della sera, vero e proprio marchio impresso ormai nell'immaginario collettivo.
Un impianto musicale complessivo che regge un impatto multiforme di sicuro con una passione che traspare dai volti dei quattro, ma anche con convinzione e con una capacità di mutare generi cui Andrea Maddalone, Ricky Bolognesi e Francesco Bellia conferiscono un supporto molto energico e presente, rafforzando l’idea di quanto all'epoca i New Trolls fossero “avanti” rispetto alla musica coeva.
Poco prima del concerto al Teatro Acacia, incontriamo Vittorio De Scalzi per approfondire conoscere alcuni aspetti sia della loro storia che di questa scelta di ritrovarsi dopo tanti anni; Leggi l'intervista.