Un vero e proprio amarcord della canzone anni Trenta e un omaggio alla straordinaria carriera del Trio Lescano, non per semplice emulazione, ma un vero e proprio recupero culturale di un repertorio assai in voga all'epoca negli anni segnati da grandi inquietudini, che porteranno l'Italia in guerra, e il conseguente desiderio di evasione soddisfatto grazie al fiorire di autori, cantanti e direttori d'orchestra dell'Eiar (l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), da cui nascerà la RAI, capaci di produrre canzoni allegre e spensierate. Lo spettacolo “Non ce ne importa niente” delle Sorelle Marinetti, alias Nicola Ulivieri, attore e corista lirico, Andrea Allione attore, cantante e coreografo e Marco Lugli, cantante e attore diplomato alla scuola Filodrammatici di Milano, è il risultato di questa rievocazione storica, non solo concerto ma una brillante operazionedi teatro musicale capace di condurre il pubblico in un viaggio a ritroso, un recupero dall'oblio di tanti successi canori che echeggiavano nelle case degli italiani. Tre interpreti talmente bravi da far dimenticare che sul palcoscenico stiano cantando tre uomini ma bensì tre starlette canore piene di brio e vivacità. Il merito è tutto loro, delle capacità di immedesimazione attoriale e in virtù di una tecnica vocale che utilizza il canto armonico, oramai desueto. Ma anche del lavoro svolto dal produttore Giorgio Bozzo, coadiuvato da Christian Schmitz, (in scena come Chicco Maniscalchi al pianoforte) concertatore, arrangiatore e direttore dell'orchestra che esegue dal vivo le musiche. Cantano, ballano, mimano la gestualità tipica degli anni Trenta, graffiano ma con garbo, ironizzano episodi storici realmente accaduti, dove sullo sfondo si annuncia il buio del regime fascista. La presenza scenica delle tre Sorelle Marinetti evoca atmosfere d'altri tempi, dove l'allegria e il divertimento si creava cantando “Tuli-tuli-pan”, “La gelosia non è più di moda”, “Il pinguino innamorato”, “Non me ne importa niente”, la celeberrima “Ma le gambe”e la voglia di cantarle insieme alle tre (ai tre) vocalist è forte, tanta è la capacità di trascinare il pubblico per nulla disposto a restare composto e silenzioso. Veri mattatori in scena accompagnati da una band in grande forma, si sono esibite in un repertorio che si ispirava alle canzoni delle Andrews Sisters, Boswell Sisters, Comedian Harmonists, Quartetto Cetra, Pippo Barzizza, Cinico Angelini, Cole Porter, Duke Ellington. Terminato lo spettacolo, le sorelle Turbina, Mercuria e Scintilla (nomi d'arte in omaggio a al principe del Futurismo Marinetti), accolgono il pubblico in visibilio nel foyer del teatro, firmando autografi e concedendosi a foto di gruppo con fan estemporanei e signore attempate memori dei fasti vocali ai tempi delle sorelle Lescano, improvvisando un fuori scena divertentissimo, con la capacità di restare calati nei loro personaggi femminili. Incontrarli di persona è un'occasione da non perdere. Nicola Ulivieri ci dice che “la preparazione è data da una amalgama con la difficoltà di noi cantanti di utilizzare il falsetto, il registro di emissione leggera di petto al falsettone, un misto della voce naturale, in noi che eravamo coristi. Più facile è stato l'aspetto teatrale e il movimento”. Per Andrea Allione, coreografo “il carattere dei nostri personaggi è stato preso da come siamo fatti noi nella vita”. Marco Lugli viene dal palcoscenico di prosa e dice: “Le esperienze personali sono il frutto di stili diversi. Utilizzare il canto armonico diventato desueto ha necessitato un anno e mezzo tra prove e messe in scena. I cambiamenti li abbiamo fatti grazie al contributo del pubblico che ci rimanda le loro sensazioni”. Ma dietro a questo lavoro c'è anche una ricerca archeologica che tendeva a recuperare dischi in vinile e spartiti. Marco spiega anche che “è stato difficile reperire gli spartiti originali e molti brani sono stati tirati giù ad orecchio da Christian Schmitz, prendendo i vinili”. La conferma della sensazione vissuta in platea, quella di vedersi catapultare nel passato la spiega Nicola: “Ci si dimentica di essere uomini, il pubblico si dimentica che siamo tre uomini ma ci vede donne. Ma non siamo Drag queen e nemmeno una imitazione delle Sorelle Bandiera, ognuno di noi si prende le proprie responsabilità del ruolo che recitiamo. E vanno anche citati i musicisti della band, artisti provenienti da generi musicali diversi, come il jazz, reggae, punk, il rock. Nel settembre del 2009 le Sorelle Marinetti pubblicheranno il loro secondo cd con brani più internazionali (il primo si intitola “Non ce ne importa niente), con canzoni in inglese e francese. Stanno anche preparando uno show per festeggiare il Capodanno al Teatro Ciak di Milano con uno spettacolo che prevede un'orchestra ampliata, musiche da ballo, e un turbinio di canzoni. Da non perdere.
Bolzano Teatro Cristallo 18 novembre 2008
Visto il
al
San Domenico
di Crema
(CR)