Prosa
NON è VERO MA CI CREDO!

Quasi tutto il primo tempo è …

Quasi tutto il primo tempo è …
Quasi tutto il primo tempo è pervaso da tensione e nervosismo e ci presenta il Commendatore Gervasio, protagonista, con le sue manie superstiziose, di questa commedia. Se inizialmente anche il pubblico è portato a smontare le sue convinzioni (come tentano di fare tutti attorno a lui, tranne il ragionier Spirito) l’entrata in scena di Malvurio, impiegato al suo servizio, il cui nome fa tanto pensare a malaugurio, ha dell’incredibile e la conclusione del primo tempo porta risate e ironia con l’arrivo, apparentemente “provvidenziale”, del giovane Sammaria, ragazzo con la gobba che dovrà prendere il posto del ragionier Malvurio, appena licenziato e che al contrario del suo predecessore sembra portatore di fortuna e successi. Nei due tempi successivi, però, ci sono ancora momenti un pò troppo lenti in cui il testo di “Non è vero ma ci credo”, commedia che dovrebbe risultare “scoppiettante”, non è reso al suo meglio: tra questi, i meno riusciti sono i battibecchi coniugali tra Gervasio e Teresa e sono piuttosto “trascinati” anche i silenzi, in cui rischia da un momento all’altro di perdersi la suspence. Ma si tratta di un umorismo sottile, basato anche solamente sulle variazioni di toni e talvolta è suffciente un calo di concentrazione degli attori (che negli scorsi lavori di questa compagnia hanno dimostrato la loro bravura) per perderne l’effetto. Un incredibile esercizio di bravura, d’altro canto, per Fabio Gravina, il quale, pur se “abbandonato” in scena dai suoi compagni di tanto in tanto, riesce sempre a sostenere i ritmi della commedia catturando l’attenzione del pubblico. Un applauso per le scenografie realizzate dalla compagnia del Prati, davvero una più graziosa dell’altra. Roma, Teatro Prati, 7 Febbraio 2008
Visto il
al Prati di Roma (RM)