«Città palcoscenico» sta benissimo come sottotitolo di Opera Estate Festival Veneto, tenuto conto che la sua vastissima programmazione - all’interno della quale si trova veramente di tutto: musica classica, leggera e jazz, opera, danza, teatro, cinema d’autore - vede da anni coinvolte non solo Bassano del Grappa (la città che ne costituisce da sempre il fulcro naturale) ma pure numerosissimi altri centri dell’intera Pedemontana Veneta, dove tra luglio e settembre troviamo dislocate oltre 300 serate di spettacoli di ogni genere.
Questa manifestazione, giunta ormai al suo 34° allestimento, prese avvio molti anni fa, precisamente nel 1981, quale festival operistico ospitato nel piccolo borgo di Mottinello Nuovo, a metà strada tra Galliera Veneta e Rossano Veneto, che poi si pone come significativo punto di convergenza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. Un borgo dai tratti rurali nato intorno ad una secolare dimora patrizia – la seicentesca Villa Comello, da decenni centro spirituale dei Padri Camilliani – che ospitò la manifestazione per una decina d’anni, sino al trasferimento prima a Rossano, e quindi nella più grande e non troppo lontana Bassano. Ma a Mottinello, nella vasta piazza antistante l’imponente costruzione storica, l’Opera Estate Festival fa però ritorno ogni anno con almeno un appuntamento di rilievo. L’anno scorso, presentando un “Barbiere di Siviglia” animato da un cast tutto di giovani e giovanissimi, quest’anno con l’esecuzione della possente “Nona Sinfonia” di Beethoven affidata per l’occasione all’Orchestra di Padova e del Veneto, e ad un grande insieme corale derivante dall’unione de La stagione Armonica diretta da Sergio Balestracci , e dell’Iris Ensamble guidato da Marina Malavasi. Sul podio, la bacchetta di Giampaolo Bisanti, un artista che con questo festival – che ha un’importante appendice lirica in autunno - ha un rapporto particolare, in quanto è legato agli esordi della sua carriera di direttore. Se la musica dell’Ode alla Gioia di Schiller che conclude la “Sinfonia Corale” è stata adottata come Inno ufficiale della Comunità Europea, anche il cast radunato a Mottinello – volutamente, o casualmente, non è dato sapere - finiva per rappresentare simbolicamente questa fondamentale entità sovranazionale, dal momento che sul palco salivano il soprano veneto Silvia Dalla Benetta, il mezzosoprano ungherese Lucia M. Schwartz, il tenore olandese Marcel Beekman e il baritono tedesco Thomas de Vries.
Quanto all’esecuzione in sé, il poco tempo per le prove ha in qualche misura inciso sulla qualità complessiva: se la bacchetta di Bisanti teneva l’insieme abbastanza compatto, ed imprimeva una virile maestosità all’insieme, una certa improvvisazione e qualche sbandamento si avvertiva nel nervoso primo movimento; meglio il Molto vivace, reso con tutto quel fremito ritmico che lo sottende, e l’Adagio cantabile letto dagli archi della OPV con commossa eloquenza. Corretta la resa del complesso ed articolato movimento finale, in cui i quattro solisti e i due cori non hanno sfigurato.
Musica
NONA SINFONIA
Una città palcoscenico
Visto il
al
Villa Comello
di Rossano Veneto
(VI)