Unica data italiana per Nonkeen, il nuovo progetto del poliedrico e prolifico pianista tedesco Nils Frahm, uno dei giovani compositori più all’avanguardia per la musica elettroacustica, che negli ultimi anni ha prodotto alcuni splendidi lavori ben costruiti sempre in bilico tra pianoforte ed elettronica, con uno stile personale che pesca dalla tradizione romantica classica, dal minimalismo e dalla tradizione elettronica tedesca degli anni ‘80, senza disdegnare suggestioni pop melodiche.
Nonkeen nasce dal ritrovarsi di tre compagni di avventura musicali degli anni ’90, quando Nils Frahm e Frederic Gmeiner incontrano Sebastian “Sepp” Singwald, proveniente da Berlino est alla caduta del muro e iniziano a giocare da adolescenti con registrazioni sonore in strada, vecchi synth, canzoni pop e melodie folk. L’esperienza si chiuse bruscamente nel 1997 dopo un incidente durante una performance dal vivo ma i tre rimasero in contatto e durante la luminosa carriera solistica di Nils Frahm negli ultimi anni il progetto è rimasto vivo ed è cresciuto nella cantina di Singwald fino a sfociare in un album The Gamble, che dopo otto anni di lavoro mescola le sessioni registrate su nastro durante la loro infanzia, con sovraincisioni elettroniche ricche di ritmi ripetitivi e stranamente ipnotici che una volta sembravano futuristici e ora suonano volutamente retrò.
Nella serata il trio è stato arricchito in maniera determinante dal contributo di Andrea Belfi, che li accompagna nel primo tour europeo aprendo il set con una performance in solo. Belfi è uno dei tanti musicisti sperimentali italiani che ha trovato fortuna in Germania, autore di opere d’avanguardia che uniscono i ritmi percussivi delle sue origini di batterista a sonorità ambient e rumoristiche.
Il concerto ha ruotato sull’incontro tra le note avvolgenti e calde del piano elettrico e dell’organo di Nils Frahm ed il lavoro dei due percussionisti e batteristi, per una musica densa di ritmi che si aggiungono alle melodie che Frahm tesse nel suo angolo pieno di circuiti elettronici e di tastiere analogiche, che ormai nell’era digitale si usano sempre meno. Ne esce una perfetta fusione di delicate atmosfere, sfumate, liquide e reminiscenti di certo krautrock anni ’70, grazie anche all’uso di piccoli xilofoni, sprazzi ritmici energici e improvvisazioni jazz al piano elettrico; la musica è spesso cinematica, colonna sonora di un viaggio immaginario, con contrasti tra momenti intimistici e sospesi e furori percussionistici coinvolgenti. Non è mancata una piccola performance durante il brano che accompagna il loro video di presentazione Chasing God through Palmyra, un viaggio ipnotico tra pulsazioni elettroniche e drum machine, che si svolge in automatico dal PC mentre i musicisti ballano, sfilano davanti al palco e offrono drink al pubblico. Particolarmente intenso ed emozionante è stato il bis che ha offerto una nuova composizione dove l’equilibrio tra il ritmo e le morbide melodie alle tastiere ha raggiunto l’apice, facendo sperare in un futuro proseguimento del progetto Nonkeen.
La serata ha confermato il grande talento compositivo e l’estremo eclettismo di Nils Frahm, che resta uno dei migliori musicisti contemporanei, in grado di spaziare tra classica, jazz, pop ed elettronica in maniera sempre armoniosa.