Lirica
NORMA

Norma e il sostituto

Norma e il sostituto

Delusione ha creato la defezione all’ultimo minuto, causa calo di voce, di Gregory Kunde, per il quale questa Norma era risorta dalle ceneri, dopo l’annuncio – a stagione iniziata – della sua cancellazione. Il drastico e funesto calo dei contributi regionali al Teatro Sociale di Rovigo aveva costretto a questo doloroso passo; lo sforzo economico, poi, del Comune di Rovigo, anche per valorizzare il secondo centenario della stagione lirica rodigina, aveva permesso di allestire lo spettacolo in una sola serata, in fretta e furia ma con un cantante d’eccezione.

Il tentativo di far quadrare il bilancio non ha però impedito di allestire uno spettacolo dignitoso, affidato a Federico Bertolani. Il regista, che si è già affermato in diversi allestimenti sobri ed eleganti, anche qui mantiene il suo taglio, in cui la fanno da padrona le luci e un aspetto minimalista, arrivando dove gli elementi praticamente assenti, non arrivano. Gli stessi cantanti, pur in una forma semiscenica, rivestiti di costumi appropriati, danno colore allo spettacolo. Una unica scenografia, che dà l’idea dei diversi spazi delle scene con pannelli neri lucidi mobili, focalizza i singoli cantanti o le scene corali. Un minimalismo necessario che non stona e conferma la capacità di Bertolani di riuscire a mettere insieme uno spettacolo raffinato e per nulla noioso con pochissimi elementi.

Piuttosto felice la direzione di Tiziano Severini alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Un taglio spedito, brillante, in cui i colori della partitura belliniana sono stati messi in risalto con cura e capacità. Purtroppo l’Orchestra poco collaborativa ha fatto sì che la direzione di Severini fosse in certi momenti disarmonica e quasi soffocata.

Nel ruolo del titolo la volitiva Daniela Schillaci, non molto in forma, ha messo in campo una voce giovane e dalla buona tecnica, ma che non ha convinto appieno a causa proprio dell’esuberanza vocale a volte incontrollata, in cui non sempre gli acuti erano dosati e le intonazioni al posto giusto. Rubens Pellizzari ha sostituito all’ultimo minuto Kunde nel ruolo di Pollione, riuscendo a sostenere il personaggio; la voce ha una notevole emissione sonora, anche se la forza espressiva deve ancora maturare e a lungo andare la voce sembra essere forzata. Marina De Lisio giocava in casa nella sua Rovigo; al debutto nel ruolo di Adalgisa, ha delineato un personaggio fragile ma volitivo, possedendo una voce brunita e tendente al grave, raffinata e di spessore. Efficace l’Oroveso di Cristian Saitta, una buona voce di basso dal volume esteso e di bella qualità. Validi i comprimari, Alessia Nadin e Antonello Ceron. Prova appena sufficiente per il Coro Città di Padova diretto dal maestro Dino Zambello.

Visto il 18-12-2015
al Sociale di Rovigo (RO)