Quasimodo ed Esmeralda tornano a emozionare il pubblico con Notre Dame de Paris, nella cornice di un teatro stracolmo di persone che, già prima dell’ apertura del sipario, battono le mani.
Quasimodo ed Esmeralda tornano a emozionare il pubblico con Notre Dame de Paris, nella cornice di un teatro stracolmo di persone che, già prima dell’ apertura del sipario, battono le mani, impazienti di calarsi nella romantica e sofferente suggestione di una storia sempre amata.
Pubblico in visibilio
Poco prima della prima nota della serata, una voce registrata annuncia il cast: e il pubblico a ogni nome rinforza l’applauso, verso una crescente sollecitazione all’inizio. E così il sipario si apre e da subito gli spettatori vengono coinvolti nella toccante interpretazione, da parte del poeta Gringoire, de “Il tempo delle cattedrali”, accompagnata da strepitosi ballerini, quasi sempre presenti sul palco nell’alternarsi di due ore e mezza di coreografie.
E poi fa la sua entrata Clopin, interpretato da Leonardo Di Minno, che, con la propria vigorosa presenza sul palco, si fionda negli sguardi del pubblico e con una voce possente ed emozionante commuove e trascina.
Finalmente eccolo, un Giò di Tonno in strepitosa forma e sempre più immedesimato nel ruolo de “il Gobbo” canta il proprio amore per la talentuosa e melodiosa Lola Ponce, affascinante Esmeralda dalla voce appassionante e dall’eleganza sorridente. La voce sottile ma molto dolce di Tania Tuccinardi -nelle vesti di Fiordaliso- leggermente scompare dinnanzi alla potenza della voce di Febo (Graziano Galatone), mentre un Frollo interpretato da Vittorio Matteucci stupisce e incanta.
I Protagonisti
Due talentuosi protagonisti dalla voce penetrante e dall’intonazione perfetta, un cast unico, un corpo di ballo tecnicamente ed espressivamente impeccabile che si destreggia anche in acrobazie e break dance grazie alla presenza di professionisti acrobati e breaker, le note sempre uniche e coinvolgenti di Riccardo Cocciante, i costumi assai belli e curati e le imponenti scenografie unite alle luci armoniche, creano un musical di alto livello e, soprattutto, un grande occasione di emozione per il pubblico.
Il pubblico di un teatro questa volta, non di un Palazzetto: un pubblico che conosce i testi delle colonne sonore di tutto lo spettacolo e che intona parole e melodie sino alla fine della serata, in movimenti –più o meno- muti delle labbra. Un pubblico che, al termine, applaude trainato in una “standing ovation” tutta meritata.