Goldoni è il drammaturgo italiano per eccellenza. Probabilmente non il più rappresentato al mondo, “ma di sicuro molto più contemporaneo di tanti altri”, esordisce Paolo Puppa, gran cerimoniere della serata per il compleanno del nostro, che il 25 febbraio avrebbe raggiunto la ragguardevole età di 311 anni.
Come succede con il più caro degli amici, è nelle sue stanze che ci ritroviamo per gli auguri: Casa Goldoni a Venezia ha smesso di essere solo un contenitore di cimeli ed è diventata un luogo sempre più teatrale con appuntamenti, messe in scena, dibattiti, presentazioni. Insomma, a Casa Goldoni il teatro sembra aver trovato una casa.
Donne di vapore, donne di spirito
Seduto allo scrittoio, come Goldoni intento a scrivere le Memorie, Puppa attende il suo pubblico. Dotto e istrionico come sempre, ci introduce a questa lezione spettacolo multimediale. Sullo schermo le immagini di Notturno per Attrice Goldoniana scritto da lui per la Biennale del 2006, in scena una straordinaria ed energica Elisabetta Valgoi e il suo personale viaggio tra padrone e serve, nobili e sguattere, donne di vapore e donne di spirito. Così le chiama Puppa sciorinando un’ermeneutica parallela allo spettacolo, dove le donne di vapore sono le signore belle e svenevoli delle case goldoniane, quelle di spirito serve o cameriere alle quali non manca però prontezza e furbizia. Le prime vivono il loro personale inferno coniugale, le seconde cercano la fuga nel matrimonio con un uomo ricco seppur vecchio. In fondo non altro che due solitudini a confronto.
Tra Goldoni, Ibsen e Strindberg
La Valgoi è a suo agio nei panni di entrambe, passa da una condizione all’altra grazie a una semplice vestaglia nera. Il suo monologo si compone di nevrosi e scatti psicotici con continue variazioni di tono e accelerazioni. La capacità interpretativa, che a tratti richiama Valeria Moricone, mantiene comunque uno stato di tensione sempre elevatissimo, mentre l’orgasmo simulato sul divanetto o il capriccioso puntare i piedi sulla poltrona concentrano un’energia sempre ad un passo dall’essere liberata. La regia di Filippo Gili cuce sulla Valgoi una sorta di giaculatoria laica dove la condizione sociale è l’unico riferimento nell’orizzonte di queste figure, ben lo dimostra Mirandolina, donna di spirito che si è costruita una condizione agiata come quella di una donna di vapore. Ci sono accenti di Ibsen e di Strindberg che Gili tira fuori da Goldoni, ce ne dà conferma lo stesso Puppa che ricorda come la contemporaneità di Goldoni stia proprio in questo mondo soffocante generato dai contrasti sociali. Alla Ibsen o alla Strindberg per l’appunto.
Spettacolo: Notturno per Attrice Goldoniana
Visto al Casa Goldoni di Venezia