Mai onomastico fu più galeotto. E' firmato Viviani la commedia “O
fatto e cronaca” portata sul palco della Sala Paradiso dalla Compagnia Cangiani. Il primo tempo non e' particolarmente efficace. Tempi recitativi risultano dilatati e scarsa espressività penalizzano la performance. Nel secondo tempo
l’interpretazione e' un leggermente più sciolta e c’è una maggiore
caratterizzazione dei personaggi, che risulta fondamentale in un lavoro del genere se si vuole rendere appieno la realtà ricca di contrasti tratteggiata dall’autore. Una realtà tutt’altro che edulcorata. Scemulillo può essere visto come il simbolo di un’esistenza che si ostina a non cambiare, pur conoscendo altre strade. Ogni espressione dovrebbe diventare segno di uno stato d’animo, cosa che non viene evidenziata sempre nello svolgimento dell’azione. Quella messa in scena e' una vera e propria tragicomica che si alimenta di paradossi tra eventi funesti e gelosia. La trama e' accattivante e complessa nelle sue sfaccettature. Non e' proprio "a portata di mano", ha i suoi risvolti malinconici a primo acchito non evidente. Sicuramente questo testo e' una bella sfida. C'e' tutta una filosofia dietro la sua rappresentazione del popolo partenopeo, che e' difficile da trasmettere sul palco. Per questo vanno sicuramente apprezzati l’energia e l’impegno messi in campo. Nota positiva per l’accompagnamento musicale, così come per la scenografia ben curata.
Napoli, SALA PARADISO- 15 maggio 2009
Visto il
al
Paradiso
di Napoli
(NA)