Chi l’avrebbe mai detto che la favola di Hansel & Gretel, a distanza di anni, sarebbe stata una buona metafora per descrivere la crisi economica e finanziaria iniziata nel 2008. Forse neanche gli stessi autori l’avrebbero immaginato, nella più fervida delle loro fantasie. Ma il bosco della finanza moderna non è certo meno pericoloso di quello della storia dei fratelli Grimm, se non ci si attrezza adeguatamente. E’ quello che ha provato a ricordare Alessandro Haber - lettore d’eccezione del testo adattato ancora una volta da Monica Capuani - ospite d’onore del terzo dei quattro appuntamenti del ciclo “La verità vi prego sul denaro”, promossa da AcomeA, società di gestione del risparmio.
Al celebre attore il compito di far rivivere i momenti salienti di questa crisi che sembra non conoscere mai fine, analizzando anche quei termini finora sconosciuti nel linguaggio comune, come subprime, cartolarizzazioni, spread, rating. Un racconto per cercare di capire cosa è accaduto finora, cosa sta succedendo e cosa ci aspetta nel prossimo futuro. Il reading, ancora una volta svoltosi senza interruzioni se non per le doverose pause per prender fiato e spezzare con una battuta la tensione emotiva, si è svolto su un palco privo di qualsiasi orpello o elemento scenografico. D’altronde, un racconto così denso e una presenza come quella di Haber sono elementi sufficienti per riempire la scena, richiamando l’attenzione su argomenti di stretta attualità e che, per ovvie ragioni, ancora incuriosiscono e attirano il pubblico.
Nonostante l’importanza dei temi affrontati, la performance artistica non è certo passata in secondo piano: tra frequenti sorsi di acqua, fogli letti e fatti scivolare sul pavimento, una sigaretta accesa e la nuvola di fumo pronta a dissolversi prima di andare verso l’alto, l’attore bolognese ha tenuto banco, raccontando anche alcuni aneddoti di vita personale legati agli eventi disastrosi narrati e ‘arringando’ gli spettatori, accorsi numerosi a riempire la sala del Franco Parenti. Pur non interpretando un personaggio specifico, inevitabilmente l’estro artistico ha preso il sopravvento, soprattutto in alcuni momenti: l’iniziale allusione alle entrate in scena di Carmelo Bene ne è un esempio, così come il dar voce ad Alan Greenspan, a lungo presidente della FED, un quasi-doppiaggio forse improvvisato, ma non certo meno divertente. Prendendo in prestito, per una volta, un’espressione del mondo ‘reale’ si potrebbe dire: too big to fail, il signor Haber.