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OGGI è GIà DOMANI

Una Paola Quattrini in stato di grazia

Una Paola Quattrini in stato di grazia

Il testo, famoso e importante, è Shirley Valentine, di Willy Russell, scritto e messo in scena per la prima  nel 1986. Racconta di una casalinga di Liverpool non più giovane ma non ancora anziana che, ora che i due figli hanno una loro vita, si limita a cucinare per suo marito che torna a casa da lavoro brontolando se non trova la cena pronta.
Russelll affonda a piene mani negli stereotipi di genere e in quelli sociali per scavare la verità in essi sopita e nascosta. Così, mentre Shirley parla con il muro della cucina, unico interlocutore che non la interrompe mai, apprendiamo che dietro il suo carattere mansueto e casalingo si nascondono ben altre aspirazioni che il tempo e le circostanze (nessun evento traumatico, sono la routine) hanno smussato e piegato alla mediocrità.
L'elemento scatenante è un biglietto aereo per la Grecia che la sua migliore amica Pia le regala. Shirley si rende conto di voler partire tanto quanto sa che i figli e il marito non glielo permetteranno mai. E dinanzi il divieto scatta la ribellione e la sua liberazione.
Questo racconto che si sviluppa tra digressioni e flashback è fatto da una sola voce, da un solo personaggio monologante le cui caratteristiche precipua sono l'ironia e l'intelligenza con cui Shirley individua tipi, situazioni e ipocrisie altrui.
Russell dipinge un personaggio splendido capace di una onestà intellettuale che contagia le persone che la circondano costringendole o a rivelare la propria meschinità (come i due figli) o ad ammettere i propri limiti (come la conoscente con la quale è in continua competizione) scoprendo che lei stessa è stata modello per le persone che lei aveva avuto come modello. Un testo scritto con sensibilità e intelligenza e uno squisito gusto per la battuta e le considerazioni ironiche (la clitoride che è come  l'America, c'era ma prima di essere scoperta non esisteva).
Iaia Fiastri aggiorna il testo alla realtà italiana coniugando nella cultura dello stivale riferimenti geografici, Liverpool diventa Codigoro, e non Shirley Valentine (nome da ragazza) diventa Dora Zanin,  cambiamenti di poco conto per rendere Shirley italiana.
Due gli ambienti in cui Dora si muove. La cucina di casa e una spiaggia greca con rocce  il resto degli ambienti e delle situazioni sono affidate alla capacità evocativa dell'attrice. 
Paola Quattrini regala a Shirley, pardon, a Dora una forza e una icasticità indimenticabili. Nei suoi racconti, siano le recite scolastiche del figlio, o la reazione scandalizzata della figlia che apprende la partenza di Dora per la Grecia, il pubblico vede sulla scena situazioni e personaggi. Basta poco a Paola Quattrini per portare sulla scena le persone con cui si relaziona (e di cui racconta sempre al muro):  l'inflessione della voce, il portamento o il linguaggio del corpo che l'attrice interpreta ma le cui motivazioni sono di Dora che esegue una discreta ma inesorabile caricatura di tutte le persone con cui si relaziona. Una felice idea di regia che ancora più degli interventi di traduzione rende Dora davvero italiana. Infatti mentre nell'edizione originale del testo la mansuetudine  caratteriale di Shirley è un retaggio culturale inglese  prima ancora che il risultato della repressione del femminile messa in atto da una società maschilista, la mansuetudine  di Dora, splendidamente rese da Paola Quattrini, tradisce un'indole ribelle che riemerge malgrado lei.
Se Shirley si ribella per principio Dora lo fa perchè torna alla libertà che aveva da ragazza.
Una ribellione contro tutti gli stereotipi di genere che la relegano nei ruoli di madre e moglie non permettendole di essere una persona.
Oggi è già domani pur basandosi su un testo ben scritto ha bisogno di una grande attrice per poter funzionare e Paola Quattrini riesce a infondere a Dora una vitalità indimenticabile e contagiosa, dotata di una ironia sottile e di altissimo gusto che è dell'attrice prima ancora che del personaggio. Infatti a fine spettacolo dopo gli applausi immensi e meritatissimi del pubblico Paola si rivolge agli spettatori chiedendo come pensano che la storia evolva (visto che si chiude con un arrivo inatteso)  continuando in un commento extra testuale un raccorto felicemente scritto e magnificamente interpretato.

Visto il 15-11-2011
al Roma di Roma (RM)