Ha ancora senso oggi scrivere parole d’amore?
Orchidee … Elogio della ricerca della bellezza, oltre il decadimento, la morte, il senso di vuoto.
C’erano una volta …. C’erano mille volte (prima della vacuità del nostro tempo e il torpore delle nostre coscienze): la passione, l’amore, la pienezza e l’integrità ….? Ha senso vivere senza di esse oggi? E che vita si prospetterebbe?Esiste, oltre le religioni e le ideologie un senso etico,il rispetto per una creatura chiamata uomo?
Mille domande per uno spettacolo unico e irripetibile. Girandola sensoriale da assaporare e vivere a 360 gradi. Ogni stimolo è una tappa e ogni tappa è una domanda nuova. Interrogativi alla quale tentare di dare una risposta. Viaggio “periglioso” da percorrere alla ricerca della propria “pietra angolare”.
Parlare attraverso i classici
Regista e drammaturgo in aperto conflitto con la tradizione teatrale. Delbono vive, anche in “Orchidee” l’ambiguo rapporto tra il rifiuto di un repertorio classico e desueto e la ricerca di strumenti espressivi .Le parole sussurrate- o gettate come sassi- infrangono lo spazio scenico, si fondono In un crogiolo stilistico: tra riflessioni personali e citazioni:che vanno da Shakespeare a Pasolini; da Cechov sino ai poeti della beat generation. Momenti di perfetta e tesa corporeità si alternano a brevi incisi: racconti: di vita a tratti ironici a volte candidi nella loro crudeltà.
Messa in scena
Perfetta interazione fra elementi visivi: ( filmati, coreografie:articolate fra spazio scenico e pubblico) e l’area dedicata alla Parola. Palco e schermo riflettono gli stati d’animo e le tensioni del narratore. Pubblico coinvolto e catturato in una ragnatela d’infinite emozioni e stimoli. Gli applausi scroscianti e le numerose uscite hanno coronato la prima di uno spettacolo già destinato al successo.
Ensemble d’interpreti perfettamente coordinati Un vivo apprezzamento al sempre presente e versatile Bobò, elemento creativo della compagnia.