Prosa
OTELLO

L'Otello di Garella al Carcano

L'Otello di Garella al Carcano

Scenografia semplice, un telo verticale bianco a fare da sfondo e uno orizzontale a coprire il palco, simulando piccole dune, per ricreare la rena di Cipro. Circondati da un frastuono da tempesta, due soldati veneziani sulla spiaggia, stupefatti, avvistano la flotta turca affondare al largo.
È “Otello”, in scena dal 8 al 19 gennaio 2014 al Teatro Carcano, con Massimo Dapporto e Maurizio Donadoni, prodotto da Arena del Sole – Nuova Scena  - Teatro Stabile di Bologna, per la regia di Nanni Garella che ne ha curato anche traduzione e adattamento.

Otello è una tragedia scritta nel 1603 da William Shakespeare che contrappone due differenti visioni del mondo, quella nobile di Otello e quella meschina di Iago, e che vi intreccia una fortissima componente di gelosia unita anche alla questione razziale. Il moro Otello sposa Desdemona, contro il volere del padre, e segue il marito nell’avamposto di Cipro, dove il geloso attendente Iago trama per invidia, vendetta, gelosia e carattere contro il luogotenente Cassio e lo stesso Otello, fino a culminare nella tragedia finale.

Garella, spiega così il suo spettacolo: “Nell’Otello di Shakespeare alla fine perdono tutti […].Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna l’uomo resta sotto un cielo vuoto. […] E resta solo un linguaggio sfasato e incerto, schizoide. L’unica vittoria di Iago consiste nel distruggere la poesia, l’eroismo, la grandezza del generale Otello […]
La trasposizione di Garella, pur rimanendo molto fedele all’opera originale, ha però una declinazione moderna in termini di linguaggio, che a tratti risulta però un po’ azzardato. La sua rilettura, inoltre, focalizza la tragedia maggiormente sulla gelosia, lasciando poco spazio ai dettagli di contorno della tragedia e risultando a tratti di sviluppo molto lento, ad esempio, nella scena iniziale. La scelta scenografica minimal è invece apprezzabile, quasi a simboleggiare l’impotenza della natura nei confronti dei subdoli piani di Iago (natura che inizialmente è stata però in grado di distruggere la flotta turca).
Maurizio Donadoni (Iago), con un’interpretazione di carattere, velocizza il ritmo della piece. Con la giusta ironia riesce poi a creare alcuni momenti leggeri senza uscire dal carattere del personaggio che interpreta. Gabriele Tesauri (Montano) e Angelica Leo (Desdemona) dimostrano perfetta immedesimazione. Qualitativa la parte di Federica Fabiani (Emilia). Buona interpretazione di Massimo Dapporto (Otello), anche se talvolta sembra caricaturare troppo Otello.

Visto il 11-01-2014
al Carcano di Milano (MI)