Musical e varietà
OTHELLO - OPERA ROCK

Inganno e gelosia, bugia e ve…

Inganno e gelosia, bugia e ve…
Inganno e gelosia, bugia e vendetta. Questi sono i fili che muovono la storia raccontata in “Othello, opera rock”, primo musical italiano ispirato alla famosa tragedia di Shakespeare. I protagonisti sono prigionieri delle loro esistenze, maledettamente legati l’uno all’altro, in un gioco crudele nel quale “amare senza saggezza ma con troppo amore” spinge ad “uccidersi per morire in un bacio”. Othello, Desdemona, Jago, Cassio ed Emila fanno parte di una neonata rock band che sta avendo molto successo. Purtroppo il padre di Desdemona, il Ministro dell’economia della città, cerca in ogni modo di ostacolare l’ascesa del gruppo musicale, per punire la sciagurata figlia colpevole di amare il giovane Othello. A complicare in modo drastico la già terribile situazione, ci pensa Jago, il quale convince il povero “amico” del tradimento della sua amata con Cassio. Jago è un vero e proprio manipolatore che pianta i semi della malvagità nelle menti dei personaggi, giocando sulle loro emozioni e causando la fine tragica dei cinque ragazzi. Lo spettacolo si evolve in tre piani di esistenza: quella cantata e vissuta dai protagonisti sul palcoscenico; quella interpretata dai “maligni pensieri”, ballerini che si muovono con torsioni quasi bestiali, su un impianto realizzato con tubi a vista e garze di copertura che creano luoghi concreti ma impalpabili; infine la storia raccontata da un personaggio virtuale, Bianca, la vj che compare solo in un televisore. I personaggi si muovono e vivono in un ambiente che intreccia povertà e tecnologia, evoluzione e devastazione; la scenografia, curata da Marco Benfatti e Luana Pavani, rende intelligentemente l’idea della duplice natura dell’uomo, l’amore e l’odio, la creazione e la distruzione. Bravissimi i membri della band (quella reale) che accompagnano le voci degli attori-cantanti, tra sonorità punk-rock, spesso graffianti ed esplosive, a testimoniare la tragedia e la sofferenza che si stanno consumando sul palco. A rendere i protagonisti atemporali ma, allo stesso tempo, all’avanguardia, è stata fondamentale la scelta dei costumi ( a cura di Cristina Gamberini ), creati con tessuti naturali e ruvidi, mescolati con materiali tecnici scivolosi, lucidi e freddi. “Othello, opera rock” è uno spettacolo dinamico e coinvolgente. Attraverso il linguaggio del corpo, viene costruita una drammaturgia fisica capace di raccontare l’esternazione e l’estremizzazione dei pensieri, delle emozioni e dei sentimenti, intesi nel loro significato più profondo e passionale. La follia diventa, alla fine, il vero motore della storia: “ Follia, tu sei la via tra il Cielo e l’Inferno”, afferma Othello, distrutto dal dolore e dalla gelosia. E così la vendetta d’amore si compie, la gelosia uccide e la morte attende nel buio per colpire con tutta la sua ferocia. San Felice (MO), Teatro Comunale, 23 febbraio 2007
Visto il
al Derby di Milano (MI)