Sul palco Maurizio Battista porta la sua graffiante e verace romanità. Ripercorrendo episodi della sua vita, anche dolorosi e drammatici, offre uno spaccato del mondo di oggi, che per tanti aspetti galoppa e si allontana da quello della sua infanzia.
Si apre il sipario, una musica trionfale inonda il teatro e un video appare sul maxischermo, montato sul palco: siamo nell’antica Roma… più o meno. L’imperatore Maurizio Battista si prepara ad assistere ai combattimenti dei gladiatori che non si concludono in un bagno di sangue ma in una pioggia di risate.
Entra quindi lui e comincia la chiacchierata tra amici, come ama definirla, spiegando cosa il pubblico dovrà aspettarsi. Papà perché lo hai fatto? è uno spettacolo interattivo, mai uguale a sé stesso, perché ogni teatro, ogni città, ogni persona è diversa e offre stimoli e spunti originali.
Ricerca e improvvisazione
Sullo schermo continuano a scorrere video, immagini, ingrandimenti di ciò che lui ha portato e si trova sulla scrivania posta al centro: ritagli di giornali, oggetti curiosi, acquistati o ricevuti in regalo e frasi... aforismi sulla vita, sull’importanza delle scelte e delle conseguenze di esse: segno che dietro ad ogni risata, ogni battuta c’è un pensiero profondo e maturato intimamente.
Sul palco Battista porta la sua graffiante e verace romanità. Ripercorrendo episodi della sua vita, anche dolorosi e drammatici, offre uno spaccato del mondo di oggi, che per tanti aspetti galoppa e si allontana da quello della sua infanzia, ma che per altri è ancora lo stesso.Un vero filo conduttore dello spettacolo c’è? Chissà!.. Esso si perde, si ingarbuglia e si ritrova, ma può anche percorrere vie non previste.
Il potere dell’ironia
Su ogni cosa il velo prezioso dell’ironia, del saper trovare il lato comico di ogni cosa. Una qualità fondamentale per superare momenti difficili e che forse è il segreto del suo successo. Come la spontaneità non facile né scontata, in chi fa il suo mestiere, e dimostrata a fine spettacolo quando scende dal palco e si dedica a tutti quelli che gli chiedono una foto, un autografo, due parole da scambiare.
Come afferma Battista all’inizio, non c’è una durata fissa dello spettacolo, che può andare anche oltre le due ore, come una vera fine. Seppure forse il momento conclusivo sia rappresentato dalla lettura della lettera alla madre, andatasene troppo presto e ritornata come un angelo nello stesso giorno e nella stessa ora in cui è nata la sua ultima figlia.
Così il cerchio si chiude e si apre un altro meraviglioso capitolo!