Fabrizio Falco torna a Pirandello con il suo spettacolo Partitura P. È una rappresentazione semplice: l'attore, un monologo narrativo, una sedia, luci ed effetti audio; e così, semplicemente, il pubblico si può godere il profondissimo valore umano che hanno le tre novelle: "L'uomo dal fiore in bocca", "Una giornata" e "Il treno ha fischiato".
Fin dalle prime battute il pubblico diventa diretto interlocutore dell'azione scenica e il monologo di Fabrizio quasi diventa un dialogo: è sufficiente riempire di parole quegli spazi che l'attore lascia lì di proposito. Una volta catturati con questo stratagemma, non è facile distrarsi da quello che sta accadendo in scena.
In questo, luci e suono svolgono una funzione di primaria importanza, semplificando l'immedesimazione con i drammi umani che compongono la sostanza del testo di Pirandello. La bravura di Fabrizio Falco, la profondità del testo e la geniale drammaturgia fanno delle tre novelle un'unica opera che è in grado di muoversi su registri diversissimi.
L'interprete padroneggia le variazioni di energia e qualità dell'azione, si inscrive profondamente nella 'Partitura' che ha contribuito a progettare. Questo è uno di quei casi in cui i meriti dell'autore del testo sono tanti; possono vivere e essere radicalmente comunicati grazie alla totale generosità di chi li mette in scena.