Tre coreografie attente al messaggio da comunicare al pubblico: una scia di temi sociali e situazioni attuali viene ripercorsa dal coreografo, che porta sul palcoscenico uomini e donne, la realtà di tutti, ma vissuta attraverso la danza. Davvero unico il mondo di raccontare, a volte un po’ azzardato quasi ai limiti della provocazione, ma sempre perfetto specchio della realtà.
Scenografia e tecnica un po’ deludenti
Ai temi impegnati corrisponde una sommaria scenografia, forse volutamente sobria, al fine di permettere allo spettatore di concentrarsi esclusivamente sui messaggi trasmessi e sulla danza. Tanto da divenire talvolta troppo “povera”, però, e non incuriosire quella platea che, invece, esperta o meno, aspetta la sorpresa.
Non troppo soddisfacente anche la tecnica, soprattutto nella sincronia, di un corpo di ballo da cui ci si aspetterebbe –per lo meno- la vicinanza alla perfezione.
Espressività talvolta carente
Dal punto di vista comunicativo, il messaggio non sempre giunge forte e coinvolgente: ai contenuti così importanti che il coreografo ha scelto di affrontare talora non corrispondono incisività ed efficacia dei danzatori, a momenti meri esecutori di una coreografia altrui.