Riconoscibile ed ineccepibile, la personale cifra stilistica dei Motus torna nei frammenti atrocemente ordinari di questa compulsiva mattanza domestica che ripercorre, ispirandosi a “Pre-paradise now” di R.W. Fassbinder, la quotidianità rabbiosamente delirante di Ian e Myra, due
serial killer inglesi arrestati nel 1966 ed assurti, nell’immaginario collettivo del tempo, a modello paradigmatico di coppia-assassina.
L’indagine estetico-performativa di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, seguendo con lucidità e chiarezza d’intenti un progetto di grande respiro artistico e drammaturgico, scandaglia con precisione chirurgica la realtà ossessiva ed allucinata di una società che replica ed amplifica, nei rapporti di relazione consuetudinari, le medesime dinamiche di sopraffazione e violenza perpetrate dal sistema con regolare ciclicità.
In fin dei conti, Ian e Myra, interpretati con straordinaria intensità da Dany Greggio e Nicoletta Fabbri, sono solo le manifestazioni più evidenti e macroscopiche di quella familiare e consueta latenza criminale che alligna nefasta in ogni piega del nostro rimosso più insondabile e profondo, in quell’eterna notte che, radicatasi come infestante e molesta gramigna alla corteccia della
nostra coscienza, rivela nella confortevole ed ordinata mediocrità di un interno borghese, il bieco coacervo di istinti animaleschi ed incontrollata aggressività che, simulando decoro, vestiamo d’apparente rispettabilità nella vita d’ogni giorno.
Grazie ad un’ideazione e ad una regia perfetta e feroce ( geniali, come sempre, Casagrande e
Nicolò), i piccoli episodi di fascismo quotidiano deflagrano in esplosioni sorde, infrangendo, indiscriminatamente, corpi ed oggetti duso comune, trascinandoci, insieme ai protagonisti, in un vortice di viscerale alienazione dai cui torbidi gorghi d’orrore niente e nessuno, e tantomeno la reiterata ingerenza di un telefono che in scena squilli, potrà salvarci.
Napoli, Galleria Toledo, 23/01/2008
Visto il
al
Galleria Toledo
di Napoli
(NA)