Claudio Bigagli, nelle vesti di autore e regista ha riportato in scena, trent'anni dopo, la sua prima commedia "Piccoli equivoci" che ebbe un grande successo e divenne anche un film diretto da Ricky Tognazzi (alla sua prima esperienza di regista).
Un testo dunque che è sempre stato un banco di prova e lo è oggi per Francesco Montanari che ne è protagonista (anche se non è alla sua prima esperienza teatrale).
La pièce è ritornata in scena a Roma, al Teatro Ghione, dove è stata accolta calorosamente dal pubblico.
I protagonisti sono trentenni che si accostano ai sentimenti (all'amore, all'amicizia) con superficialità, tra tic, manie e paranoie.
La scena più divertente ed emblematica è quella della coppia a letto (ma il mobile è rialzato e quindi cambia la prospettiva visuale) che parla tra ambiguità ed equivoci.
La storia è frammentata, si svolge a sequenze; vari tasselli di un unico puzzle fatto di intrecci, bugie e verità parziali. Ottima la performance di Montanari che sa caratterizzare il suo personaggio, debole, arrendevole, ipocondriaco, igienista all'accesso. Le sue esitazioni, i suoi silenzi, la sua mimica sono esilaranti.
Perennemente in pigiama è l'uomo qualunque che non sa affrontare di petto la vita e si rinchiude in se stesso.
Colpisce l'attualità del testo che sembra scritto oggi. Sa scandagliare, con ironia, nell'animo umano. E rappresenta una generazione destabilizzata nelle sue certezze, speranze, verità.