Pinocchio – Cuor connesso è la nuova produzione ideata e diretta da Chiara Noschese, con l’obiettivo di avvicinare bambini e ragazzi al mondo del teatro.
Si tratta di una rivisitazione del classico di Collodi, ambientato nel presente, dunque ricco di allegorie contemporanee; il Paese dei Balocchi è sempre in agguato e, in questa versione, la tentazione è rappresentata dall’uso scriteriato e incessante della tecnologia e del web.
Geppy (Antonio Speranza) è un ingegnere robotico spiantato, che vive nel suo garage/laboratorio, con la sola compagnia di tutti i giocattoli che ha costruito nel corso degli anni. Il suo sogno più grande è quello di realizzare il compagno ideale, una creatura con sembianze umane, che possa fare compagnia a tutti coloro – bambini e adulti – che si sentono soli come lui.
Nell’attesa che la multinazionale Turchini approvi il suo progetto, il compito di fare da angelo custode a Geppy spetta a una presenza costante, il Grillo Parlante (Raffaella Alterio), in missione segreta per conto di una Fata (con la voce di Chiara Noschese), che una notte esaudisce il desiderio di Geppy, animando i circuiti di Pinocchio (Mario Acampa).
Tuttavia, anche per un droide, Google e la rete creano una sorta di dipendenza, che si trasforma gradualmente in una trappola dalla quale solo l’amore e il coraggio possono liberarlo.
Dal naso lungo alla balbuzie
Pinocchio si dimostra fin da subito incline alle più comuni debolezze umane: un grande appetito, la repulsione verso la scuola e una irrefrenabile voglia di scoprire il mondo (reale e virtuale) che lo circonda, con tutte le sue insidie.Originale e curioso l’espediente di ricorrere alla balbuzie quale difetto di fabbricazione provocato dalle bugie di Pinocchio al posto del classico naso lungo.
Sembra tuttavia limitare la performance del protagonista, con effetti dal risvolto duplice: da un lato, un personaggio cucito in maniera pregevole sulle caratteristiche fisiche dell’interprete; dall’altro, la frequente presenza nel copione di frasi brevi consente alla vulcanica verve del giovane attore piemontese di esplodere solo quando Pinocchio attraversa la propria fase di disconnessione (con divertenti incursioni negli italici dialetti, omaggi alla lirica e perfino al musical Flashdance). Di conseguenza, i momenti più comici derivano dall’interazione di ciascuno degli altri attori con il protagonista.
Sul versante musicale le numerose variazioni sul tema disneyano When You Wish Upon a Star scandiscono il ritmo della messinscena in modo gradevole, ma imprimono minor dinamismo di quanto ci si aspetterebbe da uno spettacolo per bambini e famiglie.