La socìetas Raffaello Sanzio e il Teatro delle Albe sono sinonimo di garanzia per quanto concerne l'originalità della proposta teatrale, la qualità dello spettacolo medesimo e l'interpretazione attoriale. Poco lontano da qui è il connubio tra le due esperienze teatrali, connubio che si realizza in scena nelle figure di Chiara Guidi ed Ermanna Montanari. L'unione delle forze e delle idee dà vita ad un apparato scenico e quindi estetico perfetto e affascinante: tende, pannelli cancellabili, dei sipari bianchi e una campana invadono il palco. Le due protagoniste con movimenti sempre misurati e studiati - che mancano se stessi dalla perfezione - vestite alla stessa maniera ma in tonalità differenti, animano in modo speculare e complementare la vita della scena. Si rincorrono alla ricerca di un equilibrio che le dia la possibilità di raccontare le lettere dal carcere di Rosa Luxemburg, la paladina della rivolta spartachista al termine della rinomata Repubblica di Weimar. Sussurri, rumori, suoni riprodotti, le loro medesime voci registrate accompagnano questa ricerca, e un perfetto gioco di luci, che crea immagini poetiche, sottolinea ed esalta lo svolgersi delle azioni. Ma il tutto sembra sia unicamente un lungo proemio, l'introduzione a qualcosa che non avviene, che non si vede. Rosa Luxemburg resta sullo sfondo, nella lettura di due lettere una sua del 1917 e un'altra anonima indirizzata a Karl Kraus, direttore della rivista "Die Fackel", del 1920, quando ormai la rivoluzionaria era già morta; e le due interpreti, famose per la loro trentennale ricerca vocale, non concedono allo spettatore la possibilità di godere più di tanto della loro maestria. Poco lontano da qui è un bellissimo esercizio di stile, ma purtroppo fine a sé stesso.
Visto il
14-03-2013
al
Cavallerizza Reale - Manica Corta
di Torino
(TO)