Musical e varietà
POVERI MA BELLI

Roma è così?

Roma è così?
“Roma è così” – intona il numero di apertura del musical tratto dall’omonimo film di Dino Risi, “Poveri ma belli”. Ma quale Roma vediamo sul palcoscenico? Più che la Città Eterna negli anni del neorealismo sembra di trovarsi di fronte a un paese fantastico in stile “Brigadoon”. Le scene di Marco Calzavara sono essenziali, ma in questo caso la praticità di una struttura scenografica“rialzata”, che racchiude tutti gli ambienti della storia, nonché gli spazi esterni, non brilla per originalità. Ad eccezione del canovaccio del film, riteniamo che molti aspetti di questo musical non arrivino a lasciare alcuna impronta. Le musiche di Gianni Togni, dietro una parvenza di sonorità effervescenti e caleidoscopiche, risultano ripetitive all’orecchio e, purtroppo, non rimangono in testa; il testo di Massimiliano Bruno e Edoardo Falcone è funzionale alla storia, alla quale non aggiunge altro – a eccezione della delicata intensità con cui viene trattato il tema dell’omosessualità dal personaggio di Leonetto (Maurizio Semeraro). La componente attoriale dello spettacolo è quella che convince di più il pubblico e “addetti ai lavori”: una raffica di complimenti per Emy Bergamo, che ha sostituito egregiamente la più nota Bianca Guaccero (bloccata da un infortunio), nel ruolo della protagonista Giovanna. Antonello Angiolillo, Michele Carfora e Fabrizio Paganini sono la garanzia di questo spettacolo. Altra nota positiva, la performance di Rhuna Barduagni, che risolleva, per quanto possibile,gli ingranaggi, per certi versi, alquanto inceppati di questo spettacolo. Questo “Poveri ma belli” in versione musical, firmato Massimo Ranieri e riallestito quest'anno da Roberto Bani – dispiace constatarlo – quasi non ha un perché, a eccezione – lo ripetiamo – della componente attoriale. L’idea di questo musical è nata da Pietro Garinei, ma viene spontaneo chiedersi: se fosse ancora in mezzo a noi, lo avrebbe realizzato così?
Visto il 24-11-2009
al Alfieri di Torino (TO)