Approda all’ombra delle due torri, ai Teatri di Vita, lo scorso 4 e il 5 aprile, Olivier Dubois – uno dei nomi più celebri dell’avanguardia artistica europea - con una performance, “Prêt-à-baiser”, in anteprima nazionale per l’Italia.
Produzione COD/Compagnie Olivier Dubois, in coproduzione con Le Centquatre di Parigi,
“Prêt-à-baiser” è un’incredibile performance fisica, unica nel suo genere, tra la provocazione e lo sberleffo: un audace e singolare gioco concettuale e di forte impatto visivo che ruota intorno a un atto semplice e comune quale il bacio, manifestazione della passione umana.
Tra i 25 migliori danzatori del mondo, secondo la rivista Dance Europe, Olivier Dubois, coreografo e danzatore francese ha iniziato la sua attività creativa nel 1999.
Nel 2007 è stato premiato dall’associazione di critici francesi per la creazione e l’interpretazione di “Pour tout l’or du monde" con cui ha inoltre vinto il premio Jardin d’Europe 2008 a Vienna. Vanta collaborazioni importanti a livello internazionale con numerosi teatri e festival, tra cui il Festival di Avignone, l’Opera National del Cairo, il Centro Nazionale di Danza di Parigi, la Biennale della danza di Lione.
Ha inoltre danzato per molti coreografi e produzioni di fama mondiale fra cui Jan Fabre, Sasha Waltz, Angelin Preljocaj, Christophe Honoré, Nasser Martin-Gousset, Cirque du Soleil – Dragone, Marie Pessemier, Charles Cré-Ange, Dominique Boivin, Karine Saporta, Elio Gervasi, l’Opéra National de Vienne, Andy Degroat, Laura Simi e Damiano Foa.
Una performance semplice, immediata, diretta, ma intensa, vibrante, sconvolgente, impegnativa da un punto di vista fisico. Cos’è un bacio? Nello spettacolo di Debois il bacio è un incontro/scontro fisico e mentale al tempo stesso, che trascende dal semplice atto del baciare per diventare altro da sé, per caricarsi di sentimenti ed emozioni complesse e diverse tra loro: dalla timida curiosità, alla voglia di conoscere, sperimentare, dal desiderio fisico, alla volontà di comunione, dalla passione carnale alla lotta, allo sforzo fisico. Quel bacio, che accompagna tutta la performance, sembra abbracciare tutti gli spettatori, li coinvolge e li incatena ai loro posti: gli sguardi del pubblico sono imbarazzati, increduli, emozionati, complici, divertiti.
Questo bacio tutto maschile è un atto assoluto, sconvolgente e totalizzante: è il fulcro di un passo a due sensuale e oltraggioso. In scena un bacio omosessuale lungo uno spettacolo, idea performativa curiosa, una singolare variazione sul tema dell’amore.
“Prêt-à-baiser” è allo stesso tempo una performance fisica di notevole impatto, un gesto artistico forte, un’azione politica, ma anche ludica, una sensuale provocazione emotiva e mentale.
Olivier Dubois parte dall’idea di voler isolare metafisicamente una parte dell’incontro amoroso e di consegnarlo senza remore né timori alla platea, senza alcun filtro di convenienza, così com’è. La volontà è quella di riportare l’essenza del bacio al suo significato originario, ovvero il più lontano possibile dal modello reiterato del cinema d’intrattenimento: è una riappropriazione dell’alfabeto primitivo del nostro linguaggio fisico che ci permette di entrare in contatto con la dimensione reale dei nostri desideri, in cui un bacio è un atto fisico, uno sforzo quasi atletico per affrontare l’incontro/scontro di energie psichiche e fisiche degli amanti.
Un duetto a fior di labbra, uno spettacolo che si muove in bilico sulle labbra dei danzatori, sospeso tra estrema autoreferenzialità e proposte di letture socialmente e politicamente impegnate. Suggestivo ed emozionante l’arrangiamento musicale, che è stato affidato a Francois Caffenne, sui temi in note de La Sagra della primavera di Igor Stravinskij.