Con la sua incontenibile energia e il suo entusiasmo contagioso “Priscilla la regina del deserto – il musical” ha travolto e conquistato il pubblico.
Con la sua incontenibile energia e il suo entusiasmo contagioso “Priscilla la regina del deserto – il musical” ha travolto e conquistato il Teatro EuropAuditorium, dopo il successo di Milano, Roma e Trieste lo sfavillante ed eccentrico bus rosa Priscilla approda anche Bologna.
Tratto dall’omonimo film australiano “The adventures of Priscilla Queen of the Desert” - vincitore di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes, il musical è una travolgente avventura “on the road” di tre amici Bernadette, Tick e Adam, un trio di eccentrici artisti - un transessuale e due drag queen - che decidono di lasciare i problemi della loro vita a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell'entroterra australiano a bordo di un vecchio bus rosa, soprannominato Priscilla.
Si avventurano nel remoto, inospitale e retrogrado deserto australiano, intraprendendo un viaggio la cui meta è l’Lasseters Hotel Casino di Alice Springs, dove porteranno in scena il loro travolgente spettacolo musicale. La meta del viaggio è la stessa, ma profondamente diverse sono le motivazioni che muovono i tre protagonisti: c’è chi cerca l’amore, chi l’amicizia, chi se stesso, ognuno finirà per trovare molto più di quello che aveva immaginato.
Lo spettacolo è travolgente, divertente, il ritmo incalzante, è impossibile non restare affascinati e coinvolti da Priscilla. La regia è firmata da Simon Phillips, che ci regala uno spettacolo unico, di forte impatto, con un testo vivace, intelligente, schietto e venato da una caustica ironia, una colonna sonora strepitosa che attinge al repertorio degli anni Settanta/Ottanta, fortunatamente senza ricorrere alla prassi tipica delle produzioni italiane di sottoporre i testi allo scempio di una traduzione che avrebbe compromesso la forza e la vitalità di brani immortali come "Go west" dei Pet Shop Boys, "Material girl", "Like a virgin" e "Like a prayer" dell’eterna e immancabile Madonna, "Don’t leave me this way", "Hot stuff", "I will survive" e "It's raining men", "What’s love got to do with it" di Tina Turner e la canzone-manifesto "Girls just want to have fun" e la struggente "True colours" di Cindy Lauper.
Colonna sonora interpretata con passione ed intensità dai tre protagonisti e dalle Divas, tre superbe presenze femminili, con una notevole autorevolezza vocale e interpretativa: Elena Nieri, Loredana Fadda e Valentina Ferrari. Queste tre interpreti di grande carisma, regalano esecuzioni precise, duttili e una presenza scenica solida ed autorevole.
Un altro elemento fondamentale in Priscilla è l'allestimento scenografico di forte impatto: protagonista incontrastato è l’autobus rosa Priscilla, quasi sette tonnellate per sette metri e mezzo di lunghezza; a completare l'aspetto visuale della messa in scena ci sono 495 magnifici costumi, 60 eccezionali parrucche, 150 paia di scarpe - rigorosamente con tacchi vertiginosi! - che costituiscono una irresistibile attrazione per il pubblico. Un corpo di ballo affiatato, costituito da professionisti competenti, accompagna le gesta delle tre incontenibili eroine con vitalità e partecipazione, senza diventare eccessivamente invasivo, riuscendo a coinvolgere e divertire il pubblico.
Interpretano le tre protagoniste Marco D'Alberti (Bernadette), Antonello Angiolillo (Mitzi -Tick) e Riccardo Sinisi (Felicia), accompagnati da tre presenze femminili, una sorta di fate turchine in versione pop, le DIVAS: Elena Nieri, Loredana Fadda e Valentina Ferrari.
Mitzi, alias Tick (Antonello Angiolillo), sotto sfavillanti abiti di paillettes e piume colorate cela una complessa e tardiva accettazione della propria omosessualità e un matrimonio naufragato, trasformatosi in una tenera amicizia con l'ex-moglie Marion – la donna che dirige il casinò a Alice Springs, meta finale del rocambolesco viaggio - e che ha portato alla nascita del piccolo Benji; ciò che spinge Mitzi ad intraprendere questo singolare viaggio è il bisogno intimo e viscerale di capire chi è veramente e di poter instaurare un rapporto sincero e aperto con suo figlio, l’unico uomo della sua vita, che da tempo lo aspetta e non vede l’ora di riabbracciarlo. Bernadette (Simone Leonardi) è invece una transessuale con alle spalle una gloriosa carriera nello show business, membro del gruppo musicale delle Girls con cui ha condiviso le luci della ribalta e il successo, ora sembra ormai destinata al viale del tramonto, specialmente dopo la recente scomparsa del suo compagno "il Tromba"; lei non ha nessun legame affettivo né alcuna prospettiva per il futuro, per cui aderirà senza troppe difficoltà e con entusiasmo all'impresa, che inaspettatamente si rivelerà per lei un nuovo inizio, una svolta nella sua vita sentimentale; infatti grazie all'incontro con Bob, meccanico dalla mente estremamente aperta e insofferente al provincialismo della realtà in cui vive, conoscerà un amore delicato e toccante. Infine la più incontenibile, incontrollabile, vivace, sensuale e “aggressiva” delle tre protagoniste, la prorompente Felicia (Riccardo Sinisi), la giovane del gruppo, la cui vita è vissuta al limite nell’eccesso, nella totale esuberanza ed incoscienza tipica della sua giovane età. Felicia è mossa da un sogno: vuole arrampicarsi in cima all'Ayers Rock - montagna sacra della cultura australiana aborigena - e dalla vetta cantare i più celebri successi della sua icona pop preferita, del suo mito, l’eterna e venerata Madonna.
L’inizio del viaggio sarà scoppiettante, caratterizzato dai continui battibecchi tra tre primedonne dalla personalità alquanto ingombrante, in seguito impareranno a conoscersi meglio, riuscendo ad andare oltre l’apparenza fatta di esibizionismo e pailettes, per scoprire di essere accomunate dalle stesse paure, fragilità e dubbi. Il loro luccicante ed imponente bus rosa battezzato "Priscilla" le condurrà nel cuore del selvaggio deserto australiano, dove dovranno affrontare qualche inconveniente tecnico, la violenza e l’ignoranza omofoba e le loro reticenze, le loro paure e debolezze; nonostante le difficoltà e li ostacoli, la loro marcia non si arresterà e ciascuno di loro riuscirà a realizzare il proprio obbiettivo.
Antonello Angiolillo restituisce con intelligenza, equilibrio ed emozione la natura contraddittoria e sfaccettata del suo personaggio, nel complesso percorso da diva del palcoscenico a premuroso e tenero padre. Simone Leonardi è semplicemente magnifico, regala al pubblico un personaggio dall'arguta vena ironica, elegante e raffinato, dimostra un talento vocale ineccepibile e una notevole sensibilità interpretativa: la sua performance è impeccabile. Infine la novità di questa produzione è Riccardo Sinisi, che ha avuto l’arduo compito di sostituire il talentuoso Mirko Ranù. Sinisi in scena è elettrizzante, dimostra abilità nella danza, ma è anche convincente nel canto e nella recitazione: la sua vitalità e il suo entusiasmo è contagioso, la sua è un’interpretazione prorompente.
I tre interpreti dai fisici slanciati, muscolosi eppure aggraziati riescono a cogliere l’essenza e la forza erotica degli show en travesti, riuscendo a non cadere mai nella volgarità. Apprezzabile e interessante anche il tentativo di parlare senza troppi filtri, ma in maniera diretta e sincera di erotismo omosessuale e attrazione, spesso negata e rifiutata, che spinge gli uomini verso la trasgressione. Si parla di omosessualità e dei problemi d’intolleranza legata ad essa con leggerezza, ma senza superficialità, con intelligenza ed ironia.
Al di là di qualche problema tecnico – che può succedere e non deve pregiudicare lo spettacolo – "Priscilla, la regina del deserto" è senza dubbio uno spettacolo da non perdere, per concedersi una serata all'insegna del divertimento, della leggerezza, e magari rendersi conto che comprendere il reale significato di concetti importanti e complessi come tolleranza, uguaglianza e fraternità in fondo è semplicissimo, proprio come innamorarsi di questi singolari e speciali personaggi. Ce n'è ancora di strada da fare per poter competere con le produzioni di Broadway e del West-End londinese, ma ci sono i presupposti: Priscilla è un progetto che ha puntato sul valore artistico e la professionalità, infatti ha un cast artistico di professionisti talentuosi, che dimostrano impegno e serietà, riuscendo ogni sera ad entusiasmare, divertire ed emozionare il pubblico.
Priscilla conquista il pubblico con la sua energia incontenibile, il suo vortice di costumi glitterati e parrucche variopinte, una colonna sonora di travolgenti successi internazionali cantati dal vivo ed una storia capace di coniugare ironia, provocatoria e dirompente sensualità e commovente e toccante romanticismo.
Priscilla ha il pregio di trasmettere un messaggio positivo di tolleranza, di superamento della diversità, di porre l’attenzione sull’importanza dei legami familiari, sul valore dell’amicizia ed sull’importanza di un atteggiamento positivo e propositivo: l’ottimismo di Priscilla contagia irreparabilmente lo spettatore, che non può che uscire dal teatro con il sorriso sulle labbra, canticchiando le canzoni del musical.
Priscilla è uno straordinario viaggio che arriva dritto al cuore!