Musical e varietà
PRISCILLA, LA REGINA DEL DESERTO - IL MUSICAL

Priscilla, il bus passa (almeno) due volte

Priscilla
Priscilla

La grande novità di questa edizione è la presenza nel cast di Manuel Frattini, che (finalmente) si lancia con disinvoltura nella stuzzicante sfida affrontare, per la prima volta, un ruolo maturo

Ci sono autobus che passano una sola volta nella vita. La magia del teatro, invece, rende (quasi) tutto possibile e allora può accadere che lo stesso autobus transiti nuovamente lungo lo stesso percorso affrontato in precedenza. Quando questo succede, l’attesa può risultare perfino più trepidante rispetto al primo, sfavillante passaggio.

Priscilla, la regina del deserto torna ancora una volta sui palcoscenici italiani, in una versione tour presentata come full version, con orchestra dal vivo, anche se nascosta alla vista del pubblico: al termine dello spettacolo, infatti, a raccogliere i meritati applausi sono otto musicisti e solo allora il pubblico realizza che hanno suonato dietro le quinte e non in buca.

La prima volta (forse) non si scorda mai

Partendo dal presupposto che si tratta di un’edizione tour, con un glamour comunque efficace, ma certamente diverso dallo scintillante debutto italiano assoluto del 2011, una precisazione è d’obbligo: il Teatro degli Arcimboldi, almeno finora, risulta la location naturale per una resa ottimale di questo allestimento: va da sé che un tour può presentare numerose difficoltà, a livello tecnico, che però sono state affrontate con lo spirito giusto e il pubblico ne ha una percezione immediata, appena vede calare, appese alla graticcia, le tre performer che interpretano le Divas, sulle note di It’s Raining Men.



L’allestimento non copre l’intero spazio scenico del palco di viale dell’Innovazione e Priscilla - il bus con il quale tre eccentrici artisti attraversano il deserto australiano da Sidney alla volta di Alice Springs per allestire uno spettacolo di drag-queen - diventa rosa grazie a funzionali ed efficaci effetti di luce: ma se è vero che la prima volta non si scorda mai, va detto che questo allestimento conserva gran parte degli elementi necessari a non alterare l’impatto emotivo dell’edizione originale sul pubblico: dall’enorme scarpa glitterata, posizionata sul tetto della “Regina del Deserto”fino all’utilizzo di una mirror ball che, dal soffitto della sala, illumina strategicamente la platea.

Manuel Frattini: prova di maturità

La grande novità di questa edizione è la presenza nel cast di Manuel Frattini, che (finalmente) si lancia con disinvoltura nella stuzzicante sfida affrontare, per la prima volta, un ruolo maturo. Dopo anni trascorsi nel regno delle favole – tra burattini, fate e fuorilegge – vederlo calarsi nei panni en travesti di una drag queen d’altri tempi può risultare ostico, per una porzione, ormai consolidata, di musical lovers.

Ma un’indiscutibile bagaglio di esperienza di palcoscenico conferisce alla sua Bernadette un’inedita e, per certi versi, inaspettata eleganza, considerando anche il fatto di doversi confrontare con una drammaturgia pungente, che spesso utilizza un linguaggio divertente ed efficace, ma non esattamente da “educande; non va dimenticato il fatto che la celebrazione dell’amicizia e dell’amore – qualsiasi sia la sua forma – viene affrontata da una prospettiva comunque più adulta, che non sempre si presta alle facili generalizzazioni.


Un cast consolidato, tra conferme e ritorni

Oltre ai 500 sfavillanti costumi e a una colonna sonora contenente 25 intramontabili successi internazionali (I Will Survive, Material Girl, Finally, True Colors…), la punta di diamante di questo spettacolo è rappresentata da un cast consolidato, tra conferme e graditi ritorni. Cristian Ruiz veste ancora i panni di Tick/Mitzi e in questi anni è riuscito, con abnegazione a costruire un’interpretazione convincente ed efficace, un ruolo dalle intense sfaccettature.

Infine, un ritorno molto atteso e in grande stile per Mirko Ranù nel rulo di Adam/Felicia: un immutato sex appeal e la proverbiale sfrontatezza giovanile decretano la duratura efficacia nel tempo di un’interpretazione esuberante e tagliente, alla quale forse si potrebbe aggiungere una sfumatura di adulta consapevolezza.

Visto il 19-02-2019
al Arcimboldi di Milano (MI)