Eccolo là, l’uomo medio borghese, con le sue scarpe un pò lise e la sua giacca cadente. Eccolo, placidamente assorto sulla sua poltroncina di pelle marrone, immerso fra gli appunti delle sue lezioni serali; apatico, come solo un uomo sa essere dopo dieci anni di matrimonio.
A un tratto lei, la sua bionda signora, che agli occhi di quest’uomo sembra celare un segreto apparentemente inconfessabile, eppure visibile. Si scambiano sguardi imbarazzati alterni a timidi sorrisi, entrambi premonitori di una grande rivelazione: la nascita di un figlio. Nulla di strano, non fosse che questa vita non è stata generata dall’uomo di casa. No, perché la bionda signora, trascurata dal marito, decide, a suo modo, di “darsi al sociale”, di fare beneficenza, per così dire...
“Le bidonville! l’Afghanistan!” - la signora dall’animo magnanimo, sensibile alle sofferenze decide di regalare un po’ di sollievo a una buona fetta di quell’umanità disgraziata, che popola i sobborghi della sua città, sì da portarne l’emblema nel suo ventre. È figlio delle ingiustizie sociali, paladino dell’intera popolazione tutta rigorosamente nera, a cui la signora porta la sua “solidarietà” quando il marito esce di casa per tenere le sue lezioni private. Ecco svelato l’arcano segreto.
Ma se così non fosse? Se l’Uomo Nero, in realtà, non è così diverso da colui con il quale condivide la sua vita da ben dieci anni? The problem: una commedia brillante, coinvolgente, sulle psicosi della vita di coppia, sulle perversioni mentali raccontate con eleganza che ,a tratti, rasenta il nonsense. Dialoghi trascinanti, battute sagaci, inframmezzate da citazioni colte, animano questa commedia, per un finale, per così dire, esplosivo.