Per due sere consecutive Torino ritorna a respirare le agghiaccianti atmosfere di una pellicola cult, firmata dal maestro del brivido all’italiana, Dario Argento. Parliamo di “Profondo rosso”, il cui adattamento teatrale, firmato da Marco Daverio, è andato in scena ieri sera (e replicherà per la notte di Halloween) al Teatro Colosseo di Torino. I cinefili più accaniti, però, non si aspettino di ritrovare in questa versione teatrale alcuni dei passaggi tra i più cruenti e sanguinari del film. Sul palcoscenico infatti vengono evidenziati maggiormente gli aspetti del thriller e lo spettacolo risulta un omaggio al teatro del Grand Guignol di inizio Novecento. In generale, molte delle licenze contenute in questo nuovo testo teatrale si possono comprendere. Tuttavia è giusto sottolineare che, nonostante la bravura degli interpreti e la funzionalità dell’impianto scenico (su luci e audio, comunque, si poteva lavorare meglio!), questo lavoro rimane soprattutto l’adattamento teatrale di un film, pur se molto innovativo. Definirlo un musical a tutti gli effetti sarebbe un azzardo, anche se i 12 nuovi brani composti dal maestro Claudio Simonetti, accanto alla celebre colonna sonora del film, sono qualcosa di davvero straordinario: arrangiamenti musicali in chiave elettronica, che, a nostro parere, permettono a questo lavoro di avvicinarsi davvero molto ai giovani e di riportarli (anche solo per una sera) a teatro.
L’unico elemento a lasciarci davvero perplessi è la coreografia di Stefano Bontempi. Un esempio su tutti: il numero di tap inserito quasi a fine spettacolo, quando si sta per scoprire l’assassino, è un gradevole siparietto, ma sicuramente l’andamento dello spettacolo avrebbe bisogno di maggior tensione, e un numero del genere piazzato in questo modo certo non aiuta! Il coro da tragedia greca, infine, funziona come idea di prologo, ma esclusivamente a livello recitativo.
Perfetti i due protagonisti, Michel Altieri e Silvia Specchio. Una interpretazione eccellente quella di Claudio Lobbia, nel ruolo del professor Giordani. Molto bravo e profondamente visionario Alberto Pistacchia, nel ruolo di Carlo (che al cinema fu di Gabriele Lavia).
A conferire la perfetta unità stilistica tra cinema e palcoscenico, naturalmente ci ha pensato Dario Argento, che ha curato la supervisione artistica dello spettacolo.
Torino, Teatro Colosseo, 30 ottobre 2007
Visto il
al
Smeraldo
di Milano
(MI)