Ispirato liberamente ad “Emigranti” di Slawomir Mrozek, la pièce di Costantino Raimondi pone l’accento sui temi dell’immigrazione e sulla condizione itinerante dell’uomo, riportandoci, in via diretta, alla più specifica “condizione dell’attore”.
Un work in progress in cui gli interpreti, attraverso uno straordinario uso del corpo, esprimono crisi, impeti, ansie, entusiasmi e dubbi di una compagnia di attori provenienti da più parti del mondo, in un alternarsi di visioni oniriche e ironici spaccati quotidiani.
Dice il regista: “Vorrei esprimere l’intimità della realtà e del sogno per dar vita a personaggi pieni di memoria”.
Il dialogo, sottile e al tempo stesso graffiante, si fonde con enorme ed immediata naturalezza al gesto (quest’ultimo elevato e vigoroso nella sua espressione) ed offre allo spettatore, attraverso suggestive atmosfere, momenti di grande coinvolgimento ed impatto emotivo.
Mimo e danza sono, dunque, gli strumenti privilegiati da Costantino Raimondi, che si avvale di attori dalla straordinaria gestualità corporea e preparazione atletica (Guerassim Dichiliev, Juana La Corazza, Sergio Longobardi, Oscar Valsecchi). In scena anche lo stesso Raimondi.
Efficace, nella sua essenzialità, la scenografia, di Fabrizio Comparone, caratterizzata da quinte tridimensionali che cambiano simbolisticamente colore, in un susseguirsi di gioco luci e in perfetta simbiosi con lo stato d’animo dei protagonisti.
Dinamica ed efficace, infine, la regia che si contraddistingue per la sua freschezza ed il taglio moderno.
Napoli, Galleria Toledo, 6 febbrio 2008
Visto il
al
Galleria Toledo
di Napoli
(NA)