Lirica
QUARTETT

Quartett, Les liaisons dangereuses di Luca Francesconi

Quartett, Les liaisons dangereuses di Luca Francesconi

Scandaloso romanzo epistolare di Choderlos de Laclos, Les liaisons dangereuses ha ispirato un cineasta talentuoso quale Stephen Frears, e prima ancora l'estro di Heiner Müller: il geniale drammaturgo tedesco ricavò da questo prototipo della letteratura libertina del '700 una riduzione teatrale, Quartett: titolo emblematico per la scelta di ridurne i personaggi affidando a due soli attori i quattro ruoli della Merteuil, di Valmont, di M.me de Tourvel e della giovane Cècile. E' una pièce di sicura presa scenica, esasperata e violenta, giocata anche su scambi di genere allorché è la donna ad interpretare Valmont, intento a sedurre la ritrosa Tourvel impersonata dall'uomo en travesti. E dove seduzione, gelosia e sesso cruento – immersi in un'atmosfera cupa e claustrofobica - divengono prorompente motivo d'esistenza.

Il passaggio dalla prosa alla lirica
Luca Francesconi ha ideato la sua versione musicale di Quartett – 12 scene incorniciate da un Preludio ed un Epilogo, l'ultima però riprende la conclusione di Hamletmaschine, altro testo di Müller - per La Scala, dove apparve nel 2011 affidata in scena a La Fura dels Baus. Per le successive rappresentazioni Francesconi ne ha modificato leggermente le modalità esecutive, mantenendo in buca un considerevole numero di strumenti ed affidando a voci amplificate ed effetti sonori, ad un coro e una seconda orchestra resi da basi registrate – parti queste già in diretta, alla Scala - il secondo ed il terzo livello musicale previsti in partitura. Il compito dei due cantanti in scena resta senz'altro primario e gravoso; tocca loro infatti sostenere molteplici ruoli vocali in una paletta di espressioni estremamente varie, da una convulsa recitazione carica di gestualità a simulacri di arie e torridi duetti. E lo spettatore incontra un dramma musicale di grande impatto emotivo, sorretto da una partitura solida nella costruzione, e dalle multiformi combinazioni strumentali e vocali; ma soprattutto ricolmo di forte teatralità.

Un grande impatto emotivo
Merito anche dello spettacolo creato nel 2014 alla Royal Opera House di Londra, e sostenuto dalla febbrile regia di John Fulljames, che non risparmia qualche guizzo d'ironia. Lo scenografo/costumista Soutra Gilmour l'ambienta in un sotterraneo postatomico, dove i due interpreti si aggirano luridi tra lacerti di civiltà; sopra loro grandi tele rimandano evocativi giochi di luce. Anche la salda e vigile direzione del belga Patrick Davin, specialista nel repertorio contemporaneo, è la stessa delle recite londinesi; perfetta l'intesa raggiunta con i bravi strumentisti dell'Orchestra Haydn. Sul palco due interpreti strepitosi, il giovane mezzosoprano norvegese Adrian Angelico ed il baritono inglese Robin Adams, presente in ogni edizione di Quartett sin dalla sua creazione.

Visto il 05-05-2017
al Sociale di Trento (TN)